AUTO CLASSICHE

21 MAGGIO 2019
Asta, 0297
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PORSCHE 911 3.2 SC CABRIO (1988)

Stima
€ 75.000 / 80.000

PORSCHE 911 3.2 SC CABRIO (1988)

TELAIO N. WPOZZZ91ZJS171331

MOTORE: BOXER 6 CILINDRI

CILINDRATA: 3125 cm³

POTENZA: 218 cv

CARROZZERIA: CABRIOLET DUE POSTI

UNA 911 3.2 SC TENUTA PERFETTAMENTE

La 911 è un'iconica auto sportiva prodotta dalla Porsche a partire dal 1963 e tuttora in produzione, e nel corso degli anni ha avuto molti cambiamenti. Si possono, tuttavia, distinguere due serie fondamentali: le 911 con motore raffreddato ad aria (1963-1997) e le 911 "moderne" (dal 1998 ad oggi).

Nella seconda metà degli anni Cinquanta la Porsche 356 iniziava a sentire il peso degli anni. Il motore 4 cilindri boxer raffreddato ad aria era nato nel 1948 con cilindrata di 1.131 cm³ e 40 CV di potenza, ed era derivato, come altre componenti dell'auto, dalla Volkswagen.

Per la progettazione della nuova vettura Ferry Porsche si occupò della parte tecnica, affidando l'innovazione stilistica al figlio Ferdinand Alexander Porsche soprannominato dai suoi familiari "Butzi". Le linee guida decise a priori comportavano il mantenimento dell'impostazione tecnico-stilistica della "356", con il motore boxer raffreddato ad aria e montato posteriormente, ma con un'abitabilità sufficiente a ospitare 4 persone. 

La costruzione in serie di una tale vettura avrebbe consentito alla Porsche di entrare nel mercato delle Gran Turismo ‘due litri’ con un prezzo concorrenziale rispetto ai modelli costruiti artigianalmente da molti carrozzieri italiani, su meccaniche Alfa Romeo, Fiat e Lancia.

Un lungo lavoro di affinamento portò alle soluzioni più disparate e bizzarre, finché Butzi si vide costretto ad abbandonare l'iniziale punto programmatico dei 4 posti e ripiegare sulla configurazione 2+2, che consentiva di mantenere la linea di cintura iniziale, raccordando il padiglione con il cofano motore in una sola curva.

La commercializzazione della nuova "901", avviata all'inizio del 1964, fu subito ostacolata dalla diffida della Peugeot ad usare quella sigla, poiché depositaria di tutti i numeri a tre cifre con lo zero al centro da utilizzare per i suoi modelli. La Porsche fu quindi costretta a modificare la sigla in "911" a partire dal 10 novembre 1964. Marchiati "901" furono soltanto i primi 82 esemplari già venduti, quasi tutti allestiti in maniera artigianale, dato che la produzione di serie ebbe inizio il 14 settembre di quell'anno.

La 911 era una coupé 2+2 con motore posteriore a sbalzo, trazione posteriore, sospensioni a 4 ruote indipendenti con barre di torsione, 4 freni a disco e cambio meccanico a 5 rapporti.  Il 6 cilindri boxer raffreddato ad aria e alimentato da 2 carburatori Solex triplo corpo che la muoveva aveva una cilindrata di 1991 cm³ e una potenza massima di 130 CV.

Già nel 1965 la Porsche presentò la versione Targa della 911. In un momento storico in cui la sempre maggiore attenzione dei governi -soprattutto quello statunitense- metteva in forse l’esistenza stessa delle automobili sportive aperte, la proposta di Stoccarda prevedeva la presenza di un grosso rollbar che alla sua funzione strutturale e di sicurezza in caso di ribaltamento ne aggiungeva anche una estetica. La parte del tetto sopra i sedili anteriori, tra il parabrezza ed il rollbar, era asportabile, e nei primissimi modelli il lunotto era in plastica fissato con una zip e poteva quindi essere asportato. Successivamente divenne in vetro e fisso.

Ma per gli amanti della guida sportiva all’aria aperta il richiamo di una vera Cabriolet era sempre molto forte, e finalmente negli anni ‘80 fu presentata la 911 Cabrio.

Un motore entusiasmante che permetteva a tutte le versioni della 911 di scattare con un’accelerazione fortissima, e di raggiungere una velocità massima di 239 km/h per la Carrera. 

La vettura proposta, essendo del 1988, appartiene agli ultimi anni di produzione delle 911 raffreddate ad aria, soluzione amatissima dagli appassionati, e che discrimina le 911 ‘giuste’, cioè come le aveva volute lo stesso Ing. Porsche, da quelle moderne che sono raffreddate a liquido.

Essa fu importata in Italia nel 1992 e è sempre stata tenuta con grande cura, fatto provato dal libretto dei tagliandi con tutti i timbri ufficiali Porsche. E’ in condizioni ottime e pronta per un’estate a cielo aperto!

La vettura è in ottime condizioni meccaniche, ma per sicurezza consigliamo all’acquirente di sottoporla a un controllo e di sostituire i fluidi, i filtri e particolari deperibili.