ARCADE | DIPINTI DAL XIV AL XX SECOLo

26 FEBBRAIO 2019
Asta, 0290
213

Ilario Spolverini

Stima
€ 25.000 / 40.000

Ilario Spolverini

(Parma, 1657 – 1734)

BATTAGLIA EQUESTRE

olio su tela, cm 180x370

 

EQUESTRIAN BATTLE

oil on canvas, cm 180x370

 

L’opera è corredata di perizia di Giancarlo Sestieri di cui riportiamo un estratto.

 

Questa animata e dinamica composizione, coordinata da un metro figurativo progressivamente ridotto dei combattenti, che si affrontano con sciabole e pistole, è introdotta dalla rappresentazione, in primissimo piano, del fusto di un cannone, con accanto delle palle e un barile di polvere, e da una bandiera bianca, abbandonata sul terreno. Tale impianto espositivo, imperniato su una particolareggiata descrizione di una “battaglia” combattuta tra due rilevanti schieramenti denuncia un intento realistico, probabilmente correlato a un preciso evento storico, pur poi coniugato con un prevalente aspetto decorativo. Finalità corrispondente alle usuali impostazioni di questo filone pittorico, assunto a vera “scena di genere” anche in Italia, a partire dagli anni trenta del Seicento, sulla scia delle precedenti fortune di questo settore nei Paesi Bassi.

Un aspetto comunque distintivo che, unito all’esame strettamente stilistico e pittorico del dipinto, ci riconduce nell’ambito emiliano e in particolare a quello di Ilario Mercanti (Parma 1657-1734) che cambiò il suo cognome ebreo in Spolverini, dallo “spolvero” (il cartone bucherellato usato negli affreschi) forse da lui praticato in gioventù, quale garzone nella decorazione delle Certosa di Parma. Infatti l’impronta figurativa dei personaggi, emergenti a tutto tondo in primo piano, come il gruppo suddetto sulla sinistra, considerata nella loro tipica gestualità, unitamente alla dinamicità scattante delle sintetiche figure minori, ben corrisponde alla cifra stilistica dello Spolverini “battaglista” - celebri le sue due “Battaglie di Fornovo”, nonché vari suoi dipinti del genere eseguiti a Parma e Piacenza per i Farnese - ma anche a quella sua pratica di “cronista pittore”, con cui immortalò eventi storici, oltre che bellici, del suddetto casato, quali le “cerimonie” ei vari episodi legati alle nozze di Elisabetta con Filippo V.

Numerosi sono i raffronti che si possono rilevare tra le figure principali dell’ampia tela qui presa in esame, nonché riguardo al suo generale gusto espositivo, consultando il volume curato da R. Arisi Riccardi, Ilario Spolverini pittore di battaglie e di cerimonie (Cassa di Risparmio di Piacenza, 1979) e quello curato dal sottoscritto, I pittori di Battaglie. Maestri italiani e stranieri del XVII e XVIII secolo (De Luca ed., Roma 1999, pp. 138-144 e 480-489). Così ad esempio in un particolare della “Entrata a Parma del cardinale Gozzadini” (1979, op. cit., fig.61) ritroviamo gli stessi trombettieri presenti sul lato sinistro del ‘nostro’ quadro.