LIBRI, MANOSCRITTI E AUTOGRAFI

14 FEBBRAIO 2018
Asta, 0244
77

(Firenze) BOCCHI, Francesco – CINELLI, Giovanni. Le bellezze della citta di Firenze dove a pieno di pittura di scultura di sacri templi, di palazzi, i più notabili artifizj, e più preziosi si contengono. Scritte già da m. Francesco Bocchi, ed ora da m. Giovanni Cinelli ampliate, ed accresciute. In Firenze, per Gio. Gugliantini, 1677.

Stima
€ 150 / 200
Aggiudicazione  Registrazione

(Firenze) BOCCHI, Francesco – CINELLI, Giovanni. Le bellezze della citta di Firenze dove a pieno di pittura di scultura di sacri templi, di palazzi, i più notabili artifizj, e più preziosi si contengono. Scritte già da m. Francesco Bocchi, ed ora da m. Giovanni Cinelli ampliate, ed accresciute. In Firenze, per Gio. Gugliantini, 1677.

In 8vo (167 x 115 mm). [viii] 40 584 [36] pp. Giglio xilografico al frontespizio, iniziali e fregi xilografici. Mezza pergamena ottocentesca con titolo manoscritto al dorso. Assenti come di consueto le due tavole, frontespizio ingiallito e con restauri al verso lungo i margini, strappo a V2 e a Qq6, carte un po’ ingiallite, tracce d’uso alla legatura.

Seconda edizione, ampliata rispetto alla prima del 1591, di una delle più importanti guide antiche di Firenze. Tiratura senza le due tavole, assenti nella maggioranza degli esemplari. “È un libretto stampato con garbo, molto maneggevole, di una mole giusta per una guida, non troppo prolisso e neppure troppo conciso e sobrio. Con esso è determinato il tipo di tutti i lavori del genere che verranno poi; la disposizione è rigorosamente topografica secondo un itinerario fisso conforme all’aspetto della città. Naturalmente questo libro ha un grande e durevole valore per lo studioso come inventario del patrimonio artistico, pubblico e privato in uno dei centri più importanti dell’arte italiana alla fine del Cinquecento, … Ma il suo valore storico sta anche nell’essere il primo di questo genere che rispecchi pienamente il giudizio dei letterati sull’arte figurativa, il mondo dei critici d’arte e degli amatori”. (Schlosser, Letteratura artistica, p. 371).