Opere di eccezionale interesse storico-artistico

28 SETTEMBRE 2017
Asta, 0232
4

Maestro della Madonna di Schleissheim

Stima
€ 30.000 / 50.000
Aggiudicazione  Registrazione

Maestro della Madonna di Schleissheim

(fine sec. XV- inizi sec. XVI)

MADONNA CON BAMBINO

olio su tavola circolare, diam. cm 44

 

Opera dichiarata di interesse culturale particolarmente importante dal Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Firenze ai sensi del D.M. del 17 dicembre 1982

 

Provenienza

Firenze, Palazzo Serristori

 

Bibliografia

Sotheby Parke Bernet Italia, Palazzo Serristori. Vendita comprendente importanti dipinti antichi….. 9-16 maggio 1977, p. 47, n. 53;

F. Todini, La pittura umbra dal Duecento al primo Cinquecento, Milano 1989, I, p. 153.

 

Presentato alla storica asta Serristori come opera di Antonio del Massaro, detto il Pastura, il dipinto qui offerto è stato vincolato dal Ministero per i Beni Culturali come appartenente, più genericamente, alla scuola del Pinturicchio. Recenti acquisizioni degli studi perugineschi suggeriscono oggi di riferirlo al Maestro della Madonna di Schleissheim, un artista presumibilmente attivo nella bottega fiorentina del Perugino tra gli anni Novanta del Quattrocento e l’inizio del decennio successivo.

Con questo nome, derivato dalla Madonna col Bambino, San Girolamo e San Giovannino ora nella Pinacoteca di Monaco, è infatti catalogato (ma senza illustrazione) negli indici di Filippo Todini dedicati alla pittura umbra, mentre altri confronti ancora più espliciti rimandano alla Madonna col Bambino e San Giovannino ora a Firenze nell’Oratorio di S. Martino dei Buonomini, riferito allo stesso Maestro (cfr. Nicoletta Baldini, in Perugino a Firenze. Qualità e fortuna di uno stile. Catalogo della mostra a cura di R.C. Protopisani, Firenze 2005, p. 106, n. 16).

Altri elementi del nostro dipinto, e in particolare il Bambino benedicente posto su un cuscino, suggeriscono il confronto la Madonna con Bambino già nella galleria Volterra a Firenze, da alcuni riferita al cosiddetto “Rocco Zoppo”, citato da Vasari tra gli aiuti di Perugino nella Cappella Sistina.