ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA ed una selezione di opere dalla collezione di topazia alliata maraini

4 DICEMBRE 2017

ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA ed una selezione di opere dalla collezione di topazia alliata maraini

Asta, 0229
MILANO
Centro Svizzero
via Palestro 2
Ore 15
Esposizione

MILANO
30 Novembre - 3 Dicembre 2017
orario 10–19 
Centro Svizzero
via Palestro 2
milano@pandolfini.it
Per Informazioni e Commissioni Scritte e Telefoniche:

Dal 29 Novembre al 6 Dicembre 2017 | Centro Svizzero

Tel. +39 02 873 92 634 /  +39 02 763 20 328
EMAIL   artecontemporanea@pandolfini.it
 
 
 
Stima   200 € - 80000 €

Tutte le categorie

121 - 150  di 172
129

VICTOR VASARELY

(Pecs 1908 - Parigi 1997)

Oervergn Kek
olio su tavola, cm 75x75

sul retro: firmato

eseguito nel 1970

 

Provenienza

Galerie Denise Rene, Parigi

Collezione privata

 

Bibiliografia

Finarte, Asta di opere d'arte contemporanea, Milano, 345, ripr. XXXIX n.

53

 

“Il movimento prende avvio dalla superficie dell'opera, che si trasforma in sollecitazione retinica per giungere sino al coinvolgimento psicologico.  La linea, moltiplicandosi e trasformandosi sul piano, diventa volume fino all'ottenimento del più coinvolgente trompe l'oeil.  Per Vasarely ciò che conta è il creare situazioni plastiche di forte attrazione e coinvolgimento i cui elementi potrebbero essere anche diversi da quelli che sono, sino a divenire il contrario.  "

L'Op Art, appoggiandosi su premesse di ordine scientifico, è caratterizzata da un rigore sistematico e da un accentuato dogmatismo.  Il principio di partenza è quello geometrico e si cerca di determinare sull'osservatore uno stimolo ottico di ordine psicologico.  Uno dei principali interpreti di questa corrente è stato Victor Vasarely (1908-1997), che si caratterizza per il metodo chiaramente scientifico: generalmente le serie di forme geometriche colorate vengono disposte secondo un ordine, che implica più possibilità di interpretazione: vi sono chiavi di lettura verticali, orizzontali, oppure seguendo le diagonali, oppure in negativo, invertendo il rapporto fra le forme e gli intervalli.  Vasarely abolisce la distinzione fra sensazioni "reali" e "illusorie", permettendo così alla coscienza di utilizzare a parità di valore tutte le informazioni visive. 

Stima 
 € 40.000 / 60.000
Aggiudicazione  Registrazione
135

MAURO REGGIANI 

(Nonantola 1897 - Milano 1980)

Composizione a ventaglio

olio su tela, cm 130x195

firmato in basso a sinistra M. Reggiani

sul retro: etichette "World House Gallery "-N-2217 ed Esposizione Biennale

Internazionale d'Arte - Venezia (1956)

eseguito nel 1955

 

Provenienza

World House Gallery, New York, N.2217

Christie's, Milano 8 maggio 1986 (Lot. 151)

Galleria Tega, Milano

Brera Arte, Milano, 14 dicembre 1987 (Lot. 72)

Finarte, Roma, 10 aprile 1990 (Lot.271)

Collezione privata, Milano

 

Esposizioni

New York, Salomon R. Guggenheim Museum, Guggenheim International Award, 1956

Venezia, XXVIII Esposizione Biennale Internazionale d'Arte, 1956, N. 104

Graz, Neue Galerie am Landesmuseum Joanneum, Mauro Reggiani Gemaelde Grafik, 1977

Ferrara, Galleria Civica d'Arte Moderna, Palazzo dei Diamanti, Mauro Reggiani, 1977

 

Bibliografia

"Art Actuel International", n. 10, 1959, p. 6 (datato 1956), illustrato

N.Ponente, 1976, p.246, n.14, illustrato

N.Ponente, "Mauro Reggaini", Ediz. La Rosa &Baralis, Torino-Parigi, 1977,n.15

"Il Mondo", 14 aprile 1986, illustrato

 

Mauro Reggiani è tra i pochi artisti italiani che spiccano per la continuità e la coerenza di una ricerca pittorica astratto-concreta che ha le radici nelle avanguardie post-cubiste, costruttiviste e neoplastiche. Nella pittura figurativa di Reggiani, dagli anni Venti e Trenta:"pittura" ,sempre, prima che "figurativa", e figurativa esclusivamente, negli esiti più maturi, per la presenza di espliciti rimandi semantici al naturale, non per la loro rilevanza, che a ben edere è ancora nei dipinti maggiori, del tutto subordinata, fuori di quella necessità medesima che il riferimento al fenomeno, al dialogo con esso, aveva, per evidenti ragioni storico-cronologiche, in Cézanne. La vicinanza con Soldati, lo portarono ad intraprendere un cambiamento radicale che lo portò in breve tempo a passare dallo studio di Cézanne alle prime esperienze astratte, modellate sull’esempio di Vasilij Kandinskij, Friedrich Vordemberge-Gildewart e Josef Albers. Tale ricerca gli avrebbe permesso di liberare la tela da ogni riferimento al mondo oggettivo per una dimensione soggettiva di strutture geometriche non sempre rigorose, ma caratterizzate da una sapienza pittorica nella stesura degli oli e nella composizione delle cromie, con pennellate a tratti vibranti. Tra il 1955 e il 1956 Reggiani divenne titolare della cattedra di ornato e disegno al Liceo artistico presso l’Accademia di belle arti di Torino e poi ebbe il trasferimento a Milano, presso l’Accademia di Brera, dove rimase fino al 1962.A Milano, dal 1957 al 1966, collaborò con la galleria del Grattacielo, diretta da Enzo Pagani, e fu questa un’occasione per approfondire il proprio interesse per le arti applicate, partecipando nel 1957 alla mostra e forme nella casa d’oggi. Grazie a Pagani, frequentò il cenacolo artistico riunito attorno alla figura di Tullio d’Albisola e questo risultò un momento decisivo per la sperimentazione sulla ceramica e sulla scultura.

Negli anni Cinquanta la sua ricerca si basa su immagini astratte ma non geometricamente bloccate. La sua battaglia, Reggiani la combatteva nell'accanimento sul quadro, per lui realtà finale. (L. Caramel, Reggiani, 1991, Milano) 

Stima 
 € 80.000 / 120.000
Aggiudicazione  Registrazione
136

MARIO CEROLI

(Castelfrentano 1938)

Senza titolo (Aria di Daria)

legno, pino russo, 174 x 42 x 22 cm (figura maschile)                     

eseguito nel 1968

 

L'autenticità dell'opera è stata confermata dall'Archivio Mario Ceroli    

L'opera è in corso di archiviazione presso l'Archivio Mario Ceroli        

 

Esposizioni                                                            

Bologna, Aria di Daria, Galleria de Foscherari, giugno 1968               

 

La scultura fu realizzata nel 1968, per l'installazione intitolata Aria di Daria. Questo gruppo di sculture, raffiguranti sia figure femminili che figure maschili, sculture, la figura maschile qui riprodotta, vennero esposte presso la Galleria deFoscherari di Bologna nel 1968. A partire dagli anni Sessanta, fin dalle sue prime esposizioni personali e collettive, Ceroli è stato subito definito uno scultore nuovo. La sagoma è quindi per Ceroli il punto di partenza attraverso cui la sua scultura si costituisce nello spazio: ad un materiale primario come il legno, lartista applica un gesto anchesso primario, consistente nel tracciare e nel ritagliare una sagoma-ombra proiettata da un raggio di luce su una tavola di legno bidimensionale162. Costruendo presenze plastiche attraverso sagome, cioè elementi piani, sfuggenti a priori ad ogni possibile rotondità e corposità dellevento proposto, Ceroli si libera con un gesto di freschezza immaginativa da ogni obbligazione della scultura, sia nella sua tradizionale complessità classica o barocca, sia anche nella riforma strutturale operata dallinizio del XX secolo dalla tradizione moderna.

 

La base in legno della scultura, è solo un supporto creato in seguito, non è parte

dell’opera.

Stima 
 € 4.000 / 8.000
Aggiudicazione  Registrazione
143

IGOR MITORAJ

(Oederan 1944 - Parigi 2014)                                   

Grepol

scultura in bronzo, fusa a cera Grepol, cm 45x31x16

eseguita nel 1982

 

L'opera è accompagnata da autentica dell'artista, datata 27 giugno 2017

 

Polacco, nato a Oederamn nel 1944, di madre polacca e padre francese, Mitoraj nel '45 sopravvisse al bombardamento di Dresda con la madre, che, finita la seconda guerra mondiale, decise di ritornare vicino a Cracovia. Dopo aver frequentato il Liceo artistico a Bielsko-Biala, nel 1963 ha iniziato a studiare pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Cracovia, dove ha avuto come insegnante Tadeusz Kantor. Nel 1968 si trasferì a Parigi, per iscriversi all'École National Supérieur des Beaux-Arts. Nei primi anni '70 sviluppò un forte interesse per le antiche culture sudamericane e rimase in Messico per un anno. Nel 1976 la sua prima personale presso la Galleria “La Hune” a Parigi: da allora si è dedicato esclusivamente alla scultura aprendo uno studio a Parigi. Negli stessi anni ricevette il “Prix de la Sculpture” a Montrouge e il Ministro francese per la Cultura gli mise a disposizione uno studio al Bateau Lavoir di Montmartre. Arrivato a Pietrasanta nel 1979, vi si è stabilito dal 1983 aprendo uno studio e alternando soggiorni a Parigi. Nel 1994 donò alla città di Pietrasanta “Il Centauro”, nella piazza omonima. È in quell'occasione che l'allora Ministro ai Beni Culturali Antonio Paolucci definì felicemente Pietrasanta “Piccola Atene”. Nel '98 ha disegnato e affrescato la sala del Consiglio Comunale di Pietrasanta, e nel 2001 è stato insignito insignito della cittadinanza onoraria.

Un gigante della scultura, Igor Mitoraj. Gigantesche sono anche le sue opere, poesie della materia che affondano le radici nella classicità per narrare, in chiave post moderna, aporie e lacerazioni della contemporaneità.

Stima 
 € 20.000 / 35.000
Aggiudicazione  Registrazione
121 - 150  di 172