ARGENTI ITALIANI ED EUROPEI ED OBJETS DE VERTU

29 NOVEMBRE 2017

ARGENTI ITALIANI ED EUROPEI ED OBJETS DE VERTU

Asta, 0227
FIRENZE
Palazzo Ramirez-Montalvo
Borgo degli Albizi, 26
ore 15.00
Esposizione

FIRENZE
25-28 Novembre 2017
orario 10-13 / 14–19 
Palazzo Ramirez-Montalvo
Borgo degli Albizi, 26
info@pandolfini.it

 
 
 
Stima   300 € - 30000 €

Tutte le categorie

151 - 180  di 214
154

SERVITO DI POSATE, FRANCIA, INIZI SECOLO XX, MANIFATTURA ERCUIS

in metallo argentato, con manici lievemente sagomati e profilati da nastri, posate da pesce con lame e rebbi incisi, composto di 118 pezzi di cui quattro posate da portata non pertinenti, entro scatola con piccoli danni (118)

 

Comoposizione:12 forchette; 12 coltelli; 12 cucchiai; 12 forchette da pesce e 12 coltelli da pesce; 12 forchette da frutta; 12 cucchiai e 12 coltelli da frutta; 12 cucchiaini da tè e 10 psate da portata

 

La manifattura Ercuis fu fondata nel 1867 per la produzione di oreficeria sacra da Adrien Céleste Pillon, curato del piccolo villaggio di Ercuis situato a 50 km da Parigi. Dal 1880 la manifattura abbandonò lentamente la creazione di oggetti sacri per dedicarsi alla produzione di accessori per la tavola e dal 1886 stipulò una società con la manifattura di cristalleria di Monsier Georges Maes. Da questo momento in poi il simbolo divenne un unicorno. Dal 1888 fu aperto un negozio a Parigi e la manifattura con i suoi oggetti da tavola divenne fornitrice ufficiale di molti alberghi e ristoranti francesi.

Agli inizi del XX secolo la produzione acquisì notevole prestigio in tutta Europa grazie anche alle Esposioni internazionali del 1925, 1931 e 1937, dove i prodotti si distinsero per le forme e per l'uso di vari metalli. In questi anni furono presi accordi anche per le forniture delle grandi compagnie navali francesi. Con la seconda guerra mondiale l'attività subì un lieve declino che terminò con la fine della guerra. Da quel periodo in poi Ercuis divenne produttrice di accessori per l'apparecchiatura ed oggetti graditi ed apprezzati in tutto il mondo.

Stima   € 1.500 / 2.500
170

KOVSH, MOSCA 1763 CIRCA, ARGENTIERE JAKOW SEMENOV MASLENNIKOV, SAGGIATORE PETROV FIODOR ALDERMAN

in argento dorato.
Il manico sbalzato e cesellato ha la parte terminante con la corona imperiale che sormonta il monogramma di Caterina II. Il punto in cui si attacca al Kovsh ha un decoro a sbalzo di fiori, frutta e cartigli.
All’interno il blasone dei Romanov raffigurante l’aquila bicefala coronata che trattiene il globo e l scettro tra gli artigli. Sul corpo dell’aquila la raffigurazione di San Giorgio e il drago e la Croce di Sant'Andrea. Intorno l'inscrizione per fede e fedeltà.
La parte esterna è decorata dal busto di Caterina II la Grande e da sette riserve contenenti iscrizioni in cirillico che tradotta riporta la seguente dedica: “Per grazia divina, Noi, Caterina II, Imperatrice di tutte le Russie…..abbiamo regalato questo Kovsh ad Diac Ivan Artemev, figlio di Janov, per il suo fedele servizio a capo dell’Esercito del Don. Nel 5 febbraio 1763 a Mosca”
Provenienza: 
Galleria Mazzoleni, Milano
Collezione Veneta
Esposizioni: 
Mostra di icone e argenteria russa, Milano, 1972, catalogo p. 142
Bibliografia di confronto: 
Der Russischen Gold- und Silbermarken, Monaco, 1971, p. 56, n. 1043
Jakov Maslennikov nacque da una famiglia di mercanti originari di Yuriev-Polisky nella provincia di Vladimir.
Svolse la sua attività di argentiere presso la bottega di Vasily Matveyev Kunkin a Mosca dal 1748 al 1758. Aprì la sua bottega nel 1758  e incentrò la sua produzione sulle commissioni provenienti dalle nobili famiglie russe. 
L'uso del kovsh risale al X secolo, quando, realizzati in legno,venivano usati come oggetti per servire l'idromele. Dal 1300 circa iniziò la produzione anche in metallo e alcuni esemplari vennero decorati da motivi contadini.
L’uso del kovsh perse il suo ruolo puramente funzionale di oggetto per bere nel corso del XVIII secolo. Infatti è in questo periodo storico che da oggetto d'uso divenne oggetto di rappresentanza. I nobili russi ne facevano dono a coloro che si distinguevano per azioni valorose sia in battaglie che in servizi diplomatici o commerciali.
A tal proposito, come si è visto nel kovsh qui proposto, si può citare quello conservato al Walters Art Museum di Baltimora realizzato nel 1758, per volere di Elisabetta I di Russia, dall'argentiere Vasilli Matveev Kunkin (1726-1761). Le iscrizioni ricordano come Elisabetta I di Russia decise di farne dono all'armatore Konan Saveschkov, distintosi per i rapporti commerciali con l'esercito russo. (Fig.1)

 

 

 

Stima   € 30.000 / 40.000
151 - 180  di 214