DIPINTI DEL SECOLO XIX

14 NOVEMBRE 2017

DIPINTI DEL SECOLO XIX

Asta, 0225
FIRENZE
Palazzo Ramirez-Montalvo
Borgo degli Albizi, 26
ore 18.00
Esposizione

FIRENZE
10-13 Novembre 2017
orario 10-13 / 14–19 
Palazzo Ramirez-Montalvo
Borgo degli Albizi, 26
info@pandolfini.it

 
 
 
Stima   600 € - 50000 €

Tutte le categorie

1 - 30  di 62
96

Adolfo Tommasi

(Livorno 1851 - Firenze 1933)

DOPO LA BRINA

olio su tavoletta, cm 32,5x21,5

firmato e datato "1879" in basso a sinistra

retro: iscritto "1' pensiero del quadro 'Dopo la brina'", timbro della Stanzina dei F.lli Tassi

 

Provenienza

Eredi Adolfo Tommasi

La Stanzina dei F.lli Tassi, Firenze

Collezione privata

 

Esposizioni

Pittori in villa. Silvestro Lega e l'ambiente dei Tommasi a Crespina e dintorni, Villa il Poggio, Crespina, 1997

 

Bibliografia

Pittori in villa. Silvestro Lega e l'ambiente dei Tommasi a Crespina e dintorni, catalogo della mostra a cura di F. Cagianelli, E. Lazzarini, Ospedaletto (Pisa) 1997, n. 25 pp. 81, 129

 

 

In stretta relazione con I cavoli brinati esposti alla Promotrice di Torino ne costituisce una variante, per l'accentuazione del taglio trasversale e il ribaltamento in primo piano dei due cavoli, la cui invadenza ottica diventa stavolta ancora più decisiva. L'abbinamento degli ocra e dei verdi ripropone l'abilità di Adolfo nel sapersi orientare sul terreno della "giustezza nei rapporti dei toni", secondo le teorie elaborate da Martelli partendo dalla lettura di Zola su Manet, nel corso della sua conferenza sugli Impressionisti del 1879. (...) secondo la testimonianza offertaci da Antonio Antony de Witt in un articolo del 1933, dove riferisce delle escursioni domenicali dell'artista in compagnia di Fattori, Signorini e Lega: "Era ancora giovanissimo quando fece vedere ai suoi amici d'arte e di vita un bozzetto, eseguito a San Gervasio: rappresentava un cavolo. Ne ebbe tali consensi, che si decise, dietro loro insistenza, a sviluppare quel tema in un quadro più grande, rappresentante un intero campo di cavoli".

(Pittori in villa. Silvestro Lega e l'ambiente dei Tommasi a Crespina e dintorni, catalogo della mostra a cura di F. Cagianelli, E. Lazzarini, Ospedaletto (Pisa) 1997, n. 25 p. 81)

Stima   € 5.000 / 7.000
114

Giuseppe Abbati

(Napoli 1836 - Firenze 1868)

LUNGO L'ARNO

olio su tela, cm 31x77

firmato in basso a sinistra

retro: cartiglio e timbri della Bottega d'Arte di Montecatini Terme - Livorno, iscritto "Dono all'amico Dott. B. Bellani" e "G. Abbati / Lungo l'Arno"

 

Provenienza

Collezione Mario Borgiotti, Firenze

Collezione Emilio Gagliardini, Como

Bottega d’Arte, Montecatini Terme – Livorno

Collezione privata

 

Bibliografia

Catalogo Bolaffi della Pittura Italiana dell'Ottocento. 3, Torino 1970, p. 2

Catalogo Bolaffi della Pittura Italiana dell'Ottocento. 6, Torino 1976, p. 2

P. Dini, Giuseppe Abbati. L’opera completa, Torino 1987

 

"Altra sorgente d'intensa emozione poetica sono per Giuseppe Abbati le rive dell'Arno, in località Bellariva. Sin dal primo costituirsi della cosiddetta "scuola di Piagentina", Abbati prese parte alle esperienze che Lega, Signorini, Borrani, Sernesi conducevano in quella zona, allora semiurbana di Firenze, corrispondente oggi a un tratto del lungarno Colombo e dunque pressoché irriconoscibile, se non fosse per la mole quattrocentesca della Casaccia, più volte danneggiata dalle piene dell' Arno e quindi ricostruita [...]. "Quanto furono piene di passione, di entusiasmo, di attività febbrile, quelle belle giornate passate (...) in quel piccolo e studioso cenacolo di amici (...) E quali deliziose giornate furono quelle passate dipingendo lungo le arginature dell'Affrico, o fra i pioppi sulle rive dell'Arno..." ricordava molti anni più tardi Signorini. Di questa consentimentalità è prova il piccolo dipinto di Telemaco Signorini di analogo soggetto, realizzato con quella particolare morbidezza, con quella fusione di toni che ci pare peculiare anche del nucleo di opere di mano di Abbati, cui appartiene "L'Arno alla Casaccia".

(Giuseppe Abbati, 1836-1868, catalogo della mostra (14 luglio - 14 ottobre 2001) a cura di F. Dini e C. Sisi, Torino 2001, pp. 30-31)

 

Il dipinto che qui presentiamo si colloca stilisticamente e cronologicamente in questo momento di produzione dell'artista napoletano. Si confronti ad esempio con opere quali L'Arno alla Casaccia (olio su tela, cm 27x38, in Giuseppe Abbati, 1836-1868..., n. 18) per il profilo delle colline fiorentine che appaiono sullo sfondo del dipinto, e L'Arno alla Casaccia conservato alla Pinacoteca Provinciale di Bari, dove le argentee trasparenze sembrano rarefarsi al sole del mattino.

Stima   € 18.000 / 25.000
Aggiudicazione  Registrazione
1 - 30  di 62