DIPINTI ANTICHI

14 NOVEMBRE 2017
Asta, 0224
1

Francesco Benaglio

Stima
€ 6.000 / 8.000
Aggiudicazione  Registrazione

Francesco Benaglio

(1430 circa – Verona, 1492?)

MADONNA CON BAMBINO

olio su tavola, superficie dipinta cm 63x37,8, misure complessive cm 71x40,5

 

Referenze fotografiche

Fototeca Zeri, busta 0256; fasc. 2, scheda 21917

 

Bibliografia

S. Marinelli, Ai confini dell'età media: da Francesco Squarcione a Francesco Benaglio, in De Lapidibus Sententiae. Scritti di storia dell'arte per Giovanni Lorenzoni, a cura di T. Franco, G. Valenzano, Padova, 2002, p. 228, illustrato alle pp. 525-256, figg. 1-2

F. Rossi, Frammenti di una generazione perduta, nei dintorni di Francesco Benaglio, in Mantegna e le arti a Verona, 1450-1500, a cura di S. Marinelli e P. Marini, catalogo della mostra (Verona, 16 settembre-7 gennaio 2007), Venezia 2006, p. 115, nota 27

 

La Madonna con Bambino che presentiamo ha caratteri stilistici che hanno consentito a Sergio Marinelli di attribuirla a Francesco Benaglio raro pittore veronese di cui ancora sono poche le notizie sulla vita e sull'attività.

L'artista, che firmò le sue opere con il nome di "Benalius", è ricordato nei documenti sia come "Franciscus Benalius" che come "Franciscus a Blado"; Della Biada è infatti il cognome del padre Pietro che era di origine bergamasca. Non è chiaro quando abbia assunto il cognome Benaglio che apparteneva invece ad una nobile famiglia, anch'essa di origine bergamasca ma trapiantata a Verona, con cui aveva probabilmente rapporti di parentela o amicizia.

Le caratteristiche che inducono a confermare la paternità dell'opera sono il modellato teso e squadrato, la fissità ieratica delle figure, il panneggio a listelli sottili del velo di Maria; la fisionomia della Vergine, condotta con un disegno fine e regolare, è vicina a quella della Madonna del Trittico per la chiesa di San Bernardino a Verona, dove analoga è anche l'impostazione del velo.

Il dipinto dimostra inoltre influenze derivate dallo studio di Andrea Mantegna, della scultura di Donatello e della pittura padovana della seconda metà del Quattrocento.