DIPINTI DAL XVI AL XX SECOLO

13 FEBBRAIO 2018

DIPINTI DAL XVI AL XX SECOLO

Asta, 0223
FIRENZE
Palazzo Ramirez-Montalvo
Borgo degli Albizi, 26



Dipinti dal XVI al XVIII secolo
ore 11.00
Lotti 1-127

ore 14.30
Lotti 128-226

Dipinti del XIX e XX secolo
ore 16.30
Lotti 241-333
Esposizione

FIRENZE
9 - 12 Febbraio 2018
orario 10-13 / 14–19 
Palazzo Ramirez-Montalvo
Borgo degli Albizi, 26
info@pandolfini.it

 
 
 
Stima   400 € - 40000 €

Tutte le categorie

181 - 210  di 317
188

Scuola toscana, sec. XVII

VEDUTA DI FONTEBRANDA

olio su tela, cm 168x219

 

Bibliografia di riferimento

N. Barbolani di Montauto, Pandolfo Reschi, Firenze 1996; La collezione Terruzzi. I capolavori, a cura di A. Scarpa Sonino, pp. 437-438, schede II.127-III.128.

 

In occasione di un viaggio a Siena, racconta F. S. Baldinucci, il cardinale Francesco Maria de’ Medici commissionò a Pandolfo Reschi, pittore di origine polacca ma di formazione romana, due vedute, una della più antica tra le fonti senesi, Fontebranda, e l’altra di una villa medicea sulle colline fiorentine, villa Lappeggi.

Le due tele, tra le più celebri e documentate del Reschi, entrate successivamente a far parte della raccolta del cavalier Ascanio Samminiati dove le videro Baldinucci e Maria Niccolò Gaburri descrivendole come opere eccezionali, sono oggi nella collezione Terruzzi (La collezione Terruzzi. I capolavori, a cura di A. Scarpa Sonino, pp. 437-438, schede II.127-III.128).

La Veduta di Fontebranda qui presentata, per fedeltà e qualità di esecuzione, deve essere considerata una replica uscita dalla bottega di Pandolfo Reschi.

L’analoga precisione nella descrizione delle tre grandi arcate ogivali della fonte, sovrastata dalla chiesa di San Domenico, e delle numerose e animate figurette, tra cui si segnalano al centro il “gruppo di giuocatori e scioperati […] che pare si adirino colle loro carte, in diversi moti e scorci” e “un altro di più ragazzi che, cavalcando alcune travi, fanno all’altalena e insieme scherzano”, su cui si soffermò anche Baldinucci (F. S. Baldinucci, Vita del pittore Pandolfo Reschi in F. S. Baldinucci, Vite di artisti dei XVII-XVIII, ed. a cura di A. Matteoli, Roma 1975, p. 221), permette di ipotizzare che furono utilizzati per la realizzazione della nostra tela i medesimi studi progettuali. Si conoscono alcuni disegni acquarellati, conservati presso l’Istituto Nazionale per la Grafica di Roma, segnalati da Novella Barbolani di Montauto (N. Barbolani di Montauto, Pandolfo Reschi, Firenze 1996, p. 80) quali preparatori per le figure sulla sinistra della tela che assistono lo stesso pittore autoritrattosi in atto di schizzare la veduta.

 

Stima   € 15.000 / 20.000
208

Alessandro Casolani

(Casole d'Elsa, 1552 – Siena, 1607)

MATRIMONIO MISTICO DI SANTA CATERINA E SAN MICHELE ARCANGELO

olio su tela, cm 106x84

 

Bibliografia

M. Ciampolini, Pittori senesi del Seicento, Siena, 2010, p. 103

Bibliografia di riferimento

F.S. Santoro (a cura di), L'arte a Siena sotto i Medici (1555-1609), (Catalogo della mostra, 3 maggio – 15 settembre, Siena, Palazzo Pubblico), Roma 1980, pp. 67-86, (scheda di Alessandro Bagnoli)

 

I colori accesi e la pennellata sfumata donano al dipinto un intreccio emotivo di tenerezza ed eleganza esemplificata soprattutto dalla fisionomia dei personaggi contraddistinti da volti piacevolmente morbidi e sguardi languidi. Al centro della scena è presente un volto maschile barbato che guarda verso lo spettatore, probabilmente si tratta del committente o dello stesso artista di cui conosciamo i lineamenti grazie al ritratto inciso da Bernardino Capitelli nel 1634  di cui un esemplare è al Fine Art Museum di San Francisco. 

Il nostro dipinto mostra inoltre forti somiglianze stilistiche e compositive con un altro dipinto di Casolani, la Sacra Famiglia con San Giovannino e Santa Caterina da Siena (Collezione Chigi Saracini, proprietà del Monte dei Paschi, inv. n. 7455), in particolare nei profili delle due Sante Caterine a destra e nel gruppo della Madonna con il Bambino in braccio. Il Suddetto dipinto è probabilmente ricordato da Ettore Romagnoli che nelle biografie degli artisti senesi cita in modo sommario "sette s                     acre famiglie colorite del Casolani".

E' possibile richiamare come confronto, sempre per quanto riguarda l'impostazione del gruppo principale, anche la Madonna con Bambino, Santa Caterina da Siena e San Bernardino presente alla Pinacoteca Nazionale di Siena, già catalogata nella Fototeca Zeri (n. scheda 52892).

Alessandro Casolani inizia la sua formazione artistica con Cristofano Roncalli e Arcangelo Salimbeni. Intorno al 1578 l'artista si trasferì a Roma per studiare le opere degli artistici più significative della città. Fu però a Siena che l'artista ricevette le commissioni più prestigiose tra le quali due Adorazioni dei Pastori per la Chiesa dei Servi e una per il Duomo, oltre alle decorazioni a fresco attorno all'orologio della torre del Mangia. Il pittore lavorò anche a Genova, Napoli, Pisa e a Pavia, dove eseguì gli affreschi per la cupola della Certosa e per la volta della sacrestia.

Stima   € 13.000 / 18.000
Aggiudicazione  Registrazione
181 - 210  di 317