Arte Moderna e Contemporanea

12 GIUGNO 2017

Arte Moderna e Contemporanea

Asta, 0208Part 2
MILANO
Centro Svizzero
via Palestro, 2
Lotti 200-378
ore 15.30
Esposizione
MILANO
8 Giugno 10-18
9 Giugno 10-19
10 Giugno 10-19
11 Giugno 10-19
milano@pandolfini.it 

Per Informazioni e Commissioni Scritte e Telefoniche:

Dal 8 Giugno al 13 Giugno 2017 | Centro Svizzero
Tel. +39 02 873 92 634 /  +39 02 763 20 328
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Glauco Cavaciuti
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Stima   500 € - 90000 €

Tutte le categorie

91 - 120  di 178
303

JEAN FAUTRIER

(Parigi 1898 - Châtenay-Malabry 1964)71-JEAN FAUTRIER

NUDO FEMMINILE

inchiostro su carta cinese, cm 26x20

firmato

NUDO FEMMINILE

inchiostro su carta cinese, cm 26x20

firmato

NUDO FEMMINILE

inchiostro su carta cinese, cm 26x20

firmato

 

Il trittico è composto da tre disegni tratti dall’edizione de L'Alleluiah. Catechisme de Dianus di Georges Bataille edito da August Blaizot, Parigi nel 1947. Ogni volume era composto da 9 disegni e da 18 acquafarti.

(3)

 

Provenienza

Galleria Apollinaire, Milano

Collezione privata, Milano

L'Alleluiah di Georges Bataille (1897-1962), grande intellettuale francese, si presenta per certi versi, come un vero e proprio catechismo carnale. Tramite una serie di precetti amorosi, l'autore tenta, sotto il nome di Dianus, personaggio e pseudonimo che egli usa a più riprese, di delineare un doppio ritratto, senza velature, sul piacere e sul desiderio. Ogni parte, intitolata Fragment I[-IX], sembra essere una risposta che l'autore della Storia dell'occhio dà alle domande che gli avrebbe posto Diane Kotchoubey de Beauharnais (1918-1989), la sua seconda moglie, al momento del loro incontro. Jean Perdu, la firma che a volte compare in questa serie di disegni, è lo pseudonimo con cui l'artista aveva in precedenza firmato anche le illustrazioni per Madame Edwarda. Il testo verrà nuovamente rieditato lo stesso anno da K Éditeur (Alain Gheerbrant) senza illustrazioni.

Jean Fautrier, per l'edizione curata da August Blaizot a Parigi nel 1947, realizza quindi una serie di nove disegni e diciotto acquaforti. L'artista continua qui ad adottare una vena creativa molto liberale, che era già stata sua per le illustrazioni create per il precedente romanzo di Bataille, Madame Edwarda, pubblicato due anni prima dallo stesso editore. I suoi schizzi, quasi primitivi e di intenso vigore, fanno da contrappunti agli aforismi erotici di Georges Bataille, accompagnando il lettore nella scoperta delle pagine.

L'edizione de L'Alleluiah. Catechisme de Dianus, curata da georges Blaizot e Jean Fautrier, comprende 92 esemplari di cui un esemplare unico n. 1 con 9 disegni originali, una serie di illustrazioni incise all'acquaforte e 18 disegni serviti all'edizione; 8 esemplari numerati dal 2 al 9 con 9 disegni originali e una serie incisa all'acquaforrte; 20 esemplari dal 10 al 29 con 9 disegni originali e una serie incisa all'acquaforte; 50 esemplari dal 30 al 79 con 3 disegni origineli; 13 esemplari fuori commercio di cui 3 nominativi, contrassegnati da A a M.

 

"Ta nudité, belle, offerte, silencieuse, pressentiment d'un vide infini, est partie du ciel étoilé en ce qu'elle en dévoile l'infini - ce qui n'a pas la force de finir - ce qui, au-dessus de nos tetes, s'approfondit comme un miroir de la mort infinie."

 

Georges Bataille, L'Alleluiah. Catechisme de Dianus, p.39

Stima 
 € 6.000 / 8.000
Aggiudicazione  Registrazione
309

JEAN FAUTRIER

(Parigi 1898 - Châtenay-Malabry 1964)

Composizione. Dalla serie Buvards

gouache e tempera su carta applicata su tela, cm 50x65

firmato e datato

eseguito nel 1960

Si ringrazia Monsieur Dominique Fautrier per la conferma dell’opera

 

Provenienza

Galleria Apollinaire, Milano

ivi acquista dall'attuale proprietà

 

"[...] Fautrier ha fatto si sè, della propria vita un brano di carne palpitante che seguita a vivere oltre all'arresto del tempo. Vive d'immagini del passato, di memorie che tornano sempre a galla perchè non c'è presente o un futuro che le respingono al fondo. Vive per istanti, per brandelli di tempo; quasi temesse che nella logica sequenza delle cause e degli effetti l'intentità dell'esistenza si dissipi. Ha accettata, cercata anzi, questa condizione, di sentirsi frammento umano egli stesso, nel quale la sensibilità si concentra e si esaspera, lo stimolo è prigioniero di quell'assurdo limite, non entra in circolo, non si distende, non si elimina.

Per liberarsene deve trasferire in fretta ad un altro frammento di vita la stessa sostanza del suo essere, la stessa capacità di reazione e di assorbimento in cui lo stimolo si acquieti, lo liberi e lo faccia capace di altre esperienze [...]"

Palma Bucarelli, Jean Fautrier. Pittura e materia, Milano 1960, p.23

 

Considerato uno dei massimi esponenti dell'Informale materico, Jean Fautrier inaugura un linguaggio nuovo, che si ribella all'imbrigliamento della forma e della costruzione, denunciando un'aspirazione alla libertà, sia formale che concettuale, che resterà nel tempo la cifra più significativa del suo operare. Con un esordio figurativo vero e proprio, Fautrier attua ben presto una revisione del suo linguaggio, arrivando a rappresentare forme ridotte allo stremo, scavate ed essenziali, che partono da un motivo centrale, punto focale del dipinto, attorno al quale egli costruisce innumerevoli varianti.

 

Nella serie dei Buvard la materia affiora come un grumo silenzioso, come una delle momorie che torna a galla, a cui si riferisce Palma Bucarelli. Piccoli frammenti in cui la forma tende a scomparire, erosa nei suoi contorni, concretizzata in una serie di stratificazioni disordinate e caotiche, ridotta ad una massa di grumi di colore, ridotta a materia pura, capace così di evocare con tutta la sua forza la tragedia di una vita, la sofferenza, il sacrificio, grazie alla potenza evocativa della materia dilaniata e brutalmente percorsa da pennellate vigorose.

 

L'opera che qui presentiamo è estremamente significativa del modo di operare di questo artista. Le tinte ricordano quelle degli incarnati: rosa, bruno, ocra, olivastro, violetto. L'impressione è quella di trovarsi di fronte a grumi di materia organica pulsante e ferita. La materia in Fautrier si caratterizza per i connotati aspri e brutali: concrezioni carnose, che si stagliano su fondali rugosi e smorti.

 

La forza e la grandezza dell'opera di Fautrier sta in questo: senza attributi realistici, ma solo con la sua brutale oggettività, la materia è capace da sola, di divenire emblema della sofferenza e dell'essenza stessa della natura umana.

Stima 
 € 50.000 / 70.000
91 - 120  di 178