Fascino e splendore delle maioliche e delle porcellane: la raccolta di Pietro Barilla ed una importante collezione romana

17 MAGGIO 2017

Fascino e splendore delle maioliche e delle porcellane: la raccolta di Pietro Barilla ed una importante collezione romana

Asta, 0205
FIRENZE
Palazzo Ramirez-Montalvo
Borgo degli Albizi, 26
ore 15.30
Esposizione
FIRENZE
12-15 Maggio 2017
orario 10-13 / 14–19 
Palazzo Ramirez-Montalvo
Borgo degli Albizi, 26
info@pandolfini.it
 
 
 
Stima   200 € - 25000 €

Tutte le categorie

121 - 150  di 229
131

QUATTRO FIGURE, DOCCIA, GINORI, 1760-1790

A) IL DOTTOR BALANZONE, DOCCIA, GINORI, 1760-1780

in porcellana, la plastica fa parte della serie della commedia dell’arte. Il personaggio, raffigurato in piedi, sorregge nella mano sinistra un libro e porge la destra in atto di arringare, indossa una maschera scura che gli copre parte del volto, un cappello, una toga con il colletto bianco largo, calzoni al ginocchio che lasciano scoperte delle calze porpora. La base è bassa, quadrangolare dipinta a pennellate verdi e marrone porpora. Il Dottor Baloardo o Balanzone è una delle figure più note della commedia dell’arte, prodotto dalla manifattura attorno agli anni 1730-1760, probabilmente su modello di Gaspero Bruschi. Questa figura risulta prodotta in due misure: il nostro esemplare trova riscontro nella misura di 10 cm circa, simile a un esemplare ora al Victoria and Albert Museum, mentre un esemplare di circa 22 cm è al Museo di Palazzo Madama a Torino. Un esemplare in bisquit è conservato nel Museo di Doccia; alt. cm 11,6;

B) GENTILUOMO CON CAPPELLO, DOCCIA, GINORI, 1770-1790

in porcellana, raffigurante un uomo in atteggiamento di danza, con un piede avanzato e il braccio destro alzato. Sopra una camiciola indossa una giacca dipinta in azzurro, pantaloni al ginocchio e scarpette con fibbia. Figurine simili si trovano utilizzate a formate gruppi maggiori. Sul fondo etichetta Lukacs-Donath Antichità – Roma Via Veneto 183; alt. cm 13,6;

C) ARLECCHINO, DOCCIA, GINORI, 1760-1790

in porcellana dipinta a policromia, raffigura la maschera con in mano un oggetto nell’atto della recita. Il costume è a rombi bianchi, gialli, verdi, viola e blu; alt. cm 11,8;

D) PULCINELLA?, DOCCIA, GINORI, 1770-1790

in porcellana, raffigura forse la maschera napoletana su base rettangolare nell’atto della recita, le spalle coperte da un corto mantello e il largo completo bianco, sul capo una cuffia; priva di maschera la figurina è caratterizzata da un paio di baffetti. Sul fondo marca “asterisco” in rosso ed etichetta di asta Christie’s; alt. cm 10,6

 

Bibliografia di confronto (per Balanzone)

L. Melegati in AA.VV., Porcellane Italiane, Europee e orientali. Ceramiche della Collezione Gianetti, Milano 2000, n. 16;

L. Frescobaldi Malenchini, The Victoria and Albert Museum Collection, in “Amici di Doccia. Quaderni” n. VII, 2013, Firenze 2014, pp. 59-60 cat. 33

 

Stima   € 1.000 / 1.500
Aggiudicazione  Registrazione
149

COPPIA DI ELEMENTI DI BASE, DOCCIA, GINORI, 1750 CIRCA

in porcellana dura. I due elementi decorativi dovevano appartenere ad una base di ebano a sostegno della statua della “Venere seduta nella conchiglia”, una copia in porcellana della statua degli Uffizi, nota come “Venere al bagno”; realizzata dalla manifattura nel 1750. Si conoscono quattro esemplari di lesene in porcellana al the Victoria & Albert Museum, descritti nel 1859 nell’atto di acquisto della scultura: “it stood on a tall wooden base supported by figures and supports made of porcelain. It is described in the Register books as “seated on a shell, on an ebony stand with porcelain terminal figures at the angles and bracket ornaments on the sides”. La figura che sostenevano era databile per la qualità dell’impasto al periodo di produzione della grande statuaria, e quindi attorno al 1750, probabilmente prodotta in più esemplari e in diverse dimensioni. Si conoscono altri esempi di questi sostegni, conservati in collezioni museali: uno al Fitzwilliam Museum (C.3221-1928), due al Castello Sforzesco, uno, policromo, nella collezione Cagnola alla Gazzada. A questi si aggiungono ora gli esemplari in oggetto, che per qualità dell’impasto ci paiono ascrivibili al primo periodo della manifattura; alt. cm 20

 

Bibliografia di confronto

L. Melegati, in AA.VV., Le porcellane europee al Castello Sforzesco, Milano 1999, p. 77;

C. Lehmer-jobst, A. d’Agliano, Liechtenstein Museum Vienna. Baroque Luxury Porcelain. The Manufactories of Du Paquier in Vienna and of Carlo Ginori in Florence, Vienna 2005, pp. 398-399 n. 253

                  

Stima   € 1.000 / 2.000
Aggiudicazione  Registrazione
150
Stima   € 3.000 / 4.000
Aggiudicazione  Registrazione
121 - 150  di 229