DIPINTI E SCULTURE DEL SECOLO XIX

16 MAGGIO 2017

DIPINTI E SCULTURE DEL SECOLO XIX

Asta, 0204
FIRENZE
Palazzo Ramirez-Montalvo
Borgo degli Albizi, 26
ore 17.30
Esposizione
ROMA
Una selezione di opere
26-28 Aprile 2017
2-3 Maggio 2017

MILANO
Una selezione di opere
2-3 Maggio 2017

FIRENZE

12-15 Maggio 2017
orario 10-13 / 14–19 
Palazzo Ramirez-Montalvo
Borgo degli Albizi, 26
info@pandolfini.it


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Stima   600 € - 25000 €

Tutte le categorie

61 - 90  di 105
177

Ferdinand Roybet

(Uzès 1840 - Parigi 1920)

RITRATTO DI JUANA ROMANI

olio su tavola, cm 180x77

firmato in basso a destra
retro: etichetta della Galerie Jean Charpentier di Parigi

 

Provenienza

Galerie Jean Charpentier, Parigi
Collezione privata

 

Juana Romani nasce nel 1867 a Velletri, si sposta in gioventù a Parigi dove diventa "donna più produttiva di Francia", "una delle più illustri pittrici del mondo", una delle "quaranta immortali che rappresentano l'Italia": era una predestinazione che traeva energia dalla voglia di elevarsi da uno stato di miseria.

La Romani dipinge sole donne prendendo a modello, per molti dei suoi quadri, se stessa: come afferma la storica Malosetti Costa è "il principio della moda in senso moderno". Raffigura Salomé, Giuditta, Erodiade, Bianca Capello, la figlia di Teodora, la Maddalena "colle loro dilatate pupille nevrasteniche", semplicemente avvolte nei tessuti dalle decorazioni medievali e rinascimentali.

Oscillando tra l'estetica simbolista e preraffaellita, la Romani non dipinge che se stessa trovandosi in quelle donne dalla forte personalità,  che irradiano luce propria, che si perdono sullo sfondo neutro assurgendo a simbolo.

Juana Romani proprio per la sua tensione verso l'ideale cerca di mettere in pratica quello sdoppiamento psichico e reale che anche l'uomo artista fa scindendosi in essere fisiologico ed estetico. L'attenzione della Romani per l'individuo in sé la porta ad elaborare una visione molto elitaria dell'arte dominata da talento e virtù. La scelta di castità si mostra quindi come una rinuncia alla maternità in pieno favore dell'arte.

Il trasferimento della famiglia nel 1877 dal paese natale a Parigi che stava divenendo la "capitale della modernità", il suo precoce mestiere di modella d'artista che le ha permesso di fare amicizia con i pittori e gli scultori con i quali lavorava e la relazione intima con Ferdinand Roybet, allora artista riconosciuto e apprezzato, e poi ancora la partecipazione alle esposizioni universali del 1889 e del 1900 nella sezione italiana assieme a Boldini, Mancini, Michetti, Sartorio, Segantini etc., ai Salon parigini dal 1888 al 1904 e alla biennale di Venezia, la fortunata amicizia con la famiglia Lumière portando a Velletri il primo "cinematografo", la compera di diverse sue opere da parte dello Stato francese: una carriera brillante fatta di premiazioni e tormenti.

La Romani pur formandosi in atelier privati di artisti francesi, essendoci per la donna fino al 1902 il divieto di entrare nelle accademie pubbliche d'arte, e vivendo per più di vent'anni a Parigi crea ed espone esclusivamente per l'Italia, scelta che la condannerà alla perdita di senno. Nel 1894 aveva esclamato a un giornalista: "io rialzerò l'arte in Italia!".

Pur ricevendo apprezzamenti dalla sua città natale che le titola in vita una via, una scuola d'arte e un premio annuo per gli alunni meritevoli e avendo un supporto nel suo maestro e amante Roybet, vent'anni più vecchio di lei, non può che cedere alla distruzione completa della propria personalità costruita sull'arte, le virtù e l'Italia. Accomunata dalla stesso destino della sua collega Camille Claudel, nel massimo del successo, viene internata in più manicomi: morirà nel 1923 nel più assoluto silenzio e abbandono.

 

(da Juana Romani, una pittrice dimenticata, juanaromani.tumblr.com)

Stima   € 18.000 / 25.000
Aggiudicazione  Registrazione
181

Emilio Gola

(Milano 1851 - Milano 1923)

SULLA SPIAGGIA

olio su tela, cm 80,5x126

firmato in basso a sinistra

 

Provenienza

Collezione privata

 

Il secondo Gola scopre, accanto ai ritratti, la novità dei nudi; e tra i paesaggi il respiro del mare. (...)

"Ha veduto Alassio? Credo la Grecia sia così".

Così vede lontano. E ritorna, all'ansia del fermare nell’attimo la grande sensazione respirata, tutto il mare e l'aria inquieta e la gioia dei colori sulla spiaggia.

E' uno spasimo. Questo mare è una magia. Non è più il giochetto di riflessi sul ruscello di Brianza. Il mare ora così si muove che gli entra nel cuore come profumo, come grido selvaggio. Alassio, il mare gli danno l'ebbrezza definitiva, su quest'unica invisibile linea di mare e di cielo, l'ebbrezza di questa deserta e folle unità cosmica.

Anche s'egli torna agli alberi e ai prati, toni alti, robusti, splendenti nel sole più alto, l'esasperano fino all’apparente crudezza, nello slancio dell'esaltante trasfigurazione coloristica.

Ma le sue marine misurano ora, col loro moto pieno e vivo, nello stesso battito, tutto il mondo, acqua e terra e cielo. Misurano la sua personalità.

Ce n'è di grigie e sottili, e, più, invase d'alto colore giocondo, d'Alassio e del Lido. Ma quando passa il vento sul mare e tutto s'ingorga nei colori profondi e cupi, e solo pochi chiari lampeggiano nel cielo saturo, nel mare, sulla spiaggia, il mondo di Gola è ora in un pieno trasporto senza gridi, in un mare senza nome. Deserto il paese, neppure una vela non macchia l'orizzonte. Il cielo nell'acqua, lo sguardo inabissato nell'acqua, Gola si specchia in un mondo fuori dal mondo.

Non è più, la sua, la marina dei marinisti. Il suo senso della natura è ora silenzioso e drammatico.

 

da R. Giolli, Gola opera seconda, Milano 1929, s.p.

 

Stima   € 18.000 / 22.000
Aggiudicazione  Registrazione
186

Marie Laurencin

(Parigi 1833 - Parigi 1956)

GIOVANI DONNE IN BARCA

acquerello su cartoncino, cm 24x32,5

firmato e datato "1929" in alto a sinistra

 

Provenienza

Collezione Bruno Buitoni, Perugia

 

Marie Laurencin nasce a Parigi nel 1883. Fa studi eccezionali per una ragazza dell'epoca, iscrivendosi all'Istituto Universitario Alphonse-de-Lamartine. Segue corsi di pittura su porcellana a Sevres e di disegno a Parigi, entra infine all'Accademia Humbert, dove conosce tra gli altri Georges Braque. Marie seduce per l'originalità dei suoi punti di vista e la conversazione brillante. Nel 1907 espone al Salon des Independants. Picasso, nello stesso anno, le fa conoscere Guillaume Apollinaire, con cui instaura un rapporto tumultuoso e passionale, durato sino al 1912. Nel 1912 partecipa all'impresa della Maison Cubista e nel 1913 sette sue opere sono esposte all'Armony Show di New York. Nel 1914 Marie sposa il barone e pittore tedesco Otto von Watjen. Amica di intellettuali diventati poi famosi, come André Gide, Lewis Carroll, per citarne alcuni, viene chiamata da signore dell'alta borghesia per far loro ritratti. Si appassiona anche alla scenografia e compone sfondi per i balletti di Diaghilev e Roland Petit. Fino al tramonto della sua vita continua a reinventare un mondo di sogni, dalla poetica freschezza. Muore a Parigi nel giugno del 1956.

Le sue prime opere sono legate al Rinascimento italiano e francese: disegna a matita un buon numero di autoritratti, quindi si lancia nella pittura ad olio. Attraversa un periodo simbolista segnato dalla produzione d'incisioni ispirate alle poesie erotiche di Pierre Louÿs. Influenzata dagli amici di Picasso, in un primo tempo è attirata dal cubismo, che adatta alla sua sensibilità: forme geometriche –soprattutto curve– colori scuri illuminati da note pastello, rifiuto della prospettiva attraverso una pittura bidimensionale. Dal 1921 si dedica alla riproduzione dell'universo femminile, rarefatto e sognante, pieno di delicatezza e poesia: giovani donne o donne eleganti, reali o immaginarie, in una decorazione d'esterno, quasi fantasmi pallidi ed evanescenti. Marie utilizza dei veli vaporosi che inquadrano i suoi personaggi e conferiscono alla sua pittura un aspetto sognante e decorativo. Lo stile della pittura è semplice: un ovale per il viso, una caratteristica per il naso, gli occhi costituiscono le sole note di colori vivi sui visi eccessivamente pallidi e dai toni pastello.

Stima 
 € 5.000 / 7.000
61 - 90  di 105