Dipinti e sculture antiche

16 MAGGIO 2017
Asta, 0203
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Stima
€ 15.000 / 20.000
Aggiudicazione  Registrazione

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Pietro Berrettini, detto Pietro da Cortona (bottega)

(Cortona, 1596 – Roma, 1669)

CESARE RIMETTE CLEOPATRA SUL TRONO

olio su tela, cm 98,5x113,5

al retro, sul telaio, una ceralacca con lo stemma della famiglia Strozzi

 

Provenienza

Roma, collezione Strozzi, prima de1700;

Firenze, collezione Strozzi, prima del 1783

 

Presumibilmente eseguita nella bottega di Pietro da Cortona, la tela qui offerta ripete con dimensioni ridotte e proporzioni diverse la composizione eseguita dal Berrettini poco dopo la metà degli anni Trenta su commissione di Louis Phélipeaux de la Vrillière. La grande scena ora nel museo di Lione da cui la nostra deriva ornava infatti la galleria dell’hotel de la Vrillière a Parigi (più tardi noto per essere appartenuto al conte di Toulouse, figlio di Luigi XIV), parte di un ciclo di storie romane alla cui realizzazione parteciparono, oltre a Pietro da Cortona, presente con tre tele, Nicolas Poussin, Guercino, Alessandro Turchi e il giovane Carlo Maratta. Disperso alla Rivoluzione e ora diviso tra il Louvre e vari musei francesi, lo splendido insieme fu riunito nel luogo di origine, ora sede della Banca di Francia, in occasione della mostra dedicata alla pittura del Seicento italiano organizzata da Arnauld Brejon de Lavergnée (Seicento. Le siècle de Caravage dans les collections françaises. Parigi, Grand Palais, 1988-1989. Catalogo della mostra, Parigi 1988, pp. 80-87; pp. 184-90, per le opere di Pietro da Cortona).

Già nel 1962, peraltro, nella storica monografia su Pietro da Cortona, Giuliano Briganti (Pietro da Cortona o della pittura barocca, Firenze 1962, p. 234) aveva ricordato una versione del dipinto documentata nel 1783 in palazzo Strozzi a Firenze da un’incisione di Giovanni Battista Cecchi che riproduceva, appunto in formato diverso, la tela per La Vrillière: questa caratteristica, unita allo stemma sul telaio del nostro dipinto, certifica trattarsi proprio di quel quadro.

Lo spoglio degli inventari della collezione Strozzi, studiata in dettaglio da Maria Barbara Guerrieri Borsoi (Gli Strozzi a Roma: mecenati e collezionisti nel Sei e Settecento, Roma 2004) consente di ritrovare il dipinto a Roma nel palazzo del duca Luigi Strozzi presso la chiesa delle Stimmate nel rione S. Eustachio. L’inventario del 1705 lo descrive infatti come “Istoria di Tito e Berenice di Pietro da Cortona, in tela d’imperatore per traverso”, formato che corrisponde appunto alla tela qui offerta. Si tratta, con ogni probabilità, del dipinto visto da Giuseppe Ghezzi in casa del marchese Giovanni Battista Strozzi nel 1700 in vista della annuale mostra di quadri a San Salvatore in Lauro a cui forse fu esposto (G. De Marchi, Mostre di quadri a S. Salvatore in Lauro (1682-1725). Stime di collezioni romane, Roma 1987, p. 120).

Dopo la morte di Filippo Strozzi nel 1763 la famiglia tornò a Firenze trasferendovi parte della collezione. Documentato nel palazzo gentilizio dalla citata incisione del 1783, il nostro dipinto deve probabilmente riconoscersi nel “quadro storico di Pietro da Cortona” citato nella sesta stanza di palazzo Strozzi da una guida che nel 1841 ne descrive la collezione di quadri (Notizie e guida di Firenze e de’ suoi contorni, seconda edizione, Firenze 1841, p. 436).