UN SECOLO TRA COLLEZIONISMO E MERCATO ANTIQUARIO A FIRENZE

19 OTTOBRE 2016
Asta, 0190
20

Domenico Piò

Stima
€ 3.000 / 4.000
Aggiudicazione  Registrazione

Domenico Piò

(Bologna 1715 – Roma 1801)

VISIONE DI GESÙ BAMBINO DI SANT’ANTONIO DA PADOVA

terracotta policroma

Iscrizione sul retro: D, P, F;

 

Bibliografia di riferimento

E. Riccòmini, Vaghezza e furore: la scultura del Settecento in Emilia, Bologna 1977, pp. 114-120;

S. Tumidei, Terrecotte bolognesi di Sei e Settecento: collezionismo, produzione artistica, consumo devozionale, in Presepi e terrecotte nei musei civici di Bologna, cat. della mostra (Bologna, Museo Civico Medievale), Bologna 1991, pp. 38 fig. 24 e 45

 

Questo squisito reliquiario in terracotta policroma è un prodotto tipico della plastica bolognese di pieno Settecento e la sigla sul retro, da sciogliere in “Domenico Piò Fecit”, ne permette la sicura attribuzione al figlio di Angelo Gabriello Piò (1690-1769), titolare di un’attivissima bottega, nella quale si svolse la formazione di Domenico. Tra i confronti possibili all’interno del catalogo di Domenico, che lavorò prima di tutto come stuccatore, è opportuno ricordare la terracotta da presepio, firmata, con Due contadini (Bologna, Conservatorio di Santa Marta) e il gruppo di San Giuseppe col Bambino, del 1786, in stucco policromo (Riccòmini, op. cit., p. 120, cat. 165), che pur non essendo in terracotta, appartiene alla stessa categoria di scultura devozionale, genere nel quale Angelo Gabriello aveva dominato la scena bolognese di metà secolo. Un precedente importante, in questo senso, è segnato ad esempio dal San Francesco e dal Sant’Antonio da Padova, suo pendant, in San Francesco a Bologna, capolavori in terracotta policroma del Piò senior (A. Mampieri, Immagini per pregare. La scultura devozionale a Bologna tra Sette e Ottocento, in Il fascino della terracotta. Cesare Tiazzi, uno scultore tra Cento e Bologna (1743 – 1809), cat. della mostra (Cento, Pinacoteca Civica) a cura di G. Adani, C. Grimaldi Fava, A. Mampieri, Cinisello Balsamo 2011, pp. 101-102): proprio il tema del Sant’Antonio e Gesù Bambino era infatti uno dei più cari alla devozione popolare.

 

A.B.