Importanti Maioliche Rinascimentali

9 NOVEMBRE 2016
Asta, 0186
8

ORCIOLO

Stima
€ 25.000 / 35.000

ORCIOLO

MONTELUPO, METÀ SECOLO XV

Maiolica, corpo ceramico di colore beige chiaro; smalto color crema opaco, la smaltatura non si estende all’interno del contenitore e lascia scoperta la base. Dipinto in bicromia con blu di cobalto e tratti di bruno di manganese nel tono del nero.

Alt cm 23,5, diam. bocca cm 12, diam. piede cm 11.

Sotto le anse marca B in carattere capitale con tratto allungato ripetuta due volte.

 

Provenienza

Collezione Frizzi Baccioni, Firenze;

Farsetti, Prato, 30 ottobre 2009, lotto 36;

Collezione privata, Firenze

 

Bibliografia

F. Berti, Storia della ceramica di Montelupo, Vol. III, Montelupo Fiorentino 1999, p. 247 tavv. 31-32;

M. Marini, Passione e Collezione. Maioliche e ceramiche toscane dal XIV al XVIII secolo, catalogo della mostra, Firenze 2014, pp. 90-91 n. 43

 

L’orciolo ha corpo ovoidale che si assottiglia verso il piede, che si presenta basso e con base piana. Il collo, cilindrico, si alza appena e termina in un orlo arrotondato appena estroflesso. Dalla spalla scendono fino al punto di massima espansione due brevi anse a nastro a piega ortogonale.

Il collo, come il contorno della figura principale, è decorato da una fascia con ornato della tipologia italo-moresca con minuti girali fogliati. Le anse invece sono dipinte con un motivo a spina di pesce e mostrano sotto l’attacco inferiore marca con una doppia B in carattere capitale con tratto allungato.

Il decoro principale su entrambi i lati del corpo mostra un medaglione delimitato da una cornice con fascia a trattini e centrato da un gruppo di tre melograni uniti alla base con rami fogliati.

Marino Marini, autore della scheda di catalogo redatta in occasione della mostra tenutasi a Firenze nel 2014 nella quale l’orciolo è stato esposto, si sofferma diffusamente sui significati simbolici del frutto del melograno, ma soprattutto su una probabile diffusione di questo tipo di decoro tramite la mediazione di prodotti orientali, in particolare cinesi, nel terzo quarto del XV secolo.

I confronti più aderenti per l’opera sono un rinfrescatoio della tipologia italo-moresca, già in collezione Bardini, con melograni inseriti nel decoro accessorio (1), e un boccale proveniente da scavi a Lucca, che mostra un medaglione con motivo a due melograni unitamente al decoro a spina di pesce dell’ansa (2).

La marca del nostro orciolo è presente anche nel boccale con Stemma Rucellai del Museo Nazionale del Bargello (3), su un boccale lacunoso transitato in un’asta (4), su un boccale recuperato dagli scavi di Rocca Silana a Pomarance, ora a Palazzo Ricci, e infine sull’orciolo con stemma Corbinelli (o Cepparello) del Fitzwilliam Museum a Cambridge (5).

 

 1 CORA 1973, tav. 121b;

 2 CIAMPOLTRINI 2005, p. 66 fig. 6.2;

 3 CORA 1973, tav. 159c;

 4 Farsetti, Prato, 3 aprile 2009, lotto 270;

 5 POOLE 1995, pp. 115-116, n. 169.