Disegni e stampe dal XVI al XX secolo - Libri e Autografi

23 GIUGNO 2016

Disegni e stampe dal XVI al XX secolo - Libri e Autografi

Asta, 0177
FIRENZE
Palazzo Ramirez-Montalvo
Borgo degli Albizi, 26
Lotti 1-142 ore 10.30
Lotti 143-335 ore 15.30
Esposizione
FIRENZE
18-21 Giugno 2016
orario 10 – 13 / 14 – 19 
Palazzo Ramirez-Montalvo 
Borgo degli Albizi, 26
info@pandolfini.it
 
 
 
Stima   100 € - 30000 €

Tutte le categorie

271 - 300  di 335
271

(Illustrati 700) ARIOSTO, Ludovico. Orlando Furioso di m. Lodovico

Ariosto; delle annotazioni de’ più celebri autori che sopra esso

hanno scritto, e di altre utili, e vaghe giunte in questa impressione

adornato, come nell’indice seguente la prefazione si vede. In

Venezia, nella stamperia di Stefano Orlandini, 1730.

Un volume in folio in 2 parti (396 x 274 mm). [xlviii] 576 pp. [iv]

1-108 [2] 109-400 pp. Ritratto calcografico dell’Ariosto inciso da

Caro Orsolini in antiporta, frontespizio in rosso e nero con vignetta

calcografica che raffigura impresa ariostesca (fuoco che scaccia api

dall’arnia: Pro bono malum). 46 tavole calcografiche (una all’inizio

di ogni canto). Seconda parte: Opere di m. Lodovico Ariosto in questa

impressione esattamente raccolte, e di scelte annotazioni adornate,

tomo secondo, che contiene i Cinque canti, che seguono la materia

del Furioso […]. Frontespizio entro cornice calcografica e 5 tavole

calcografiche, il tutto inciso da Giuseppe Filosi. A carta Z1r occhietto

“Commedie […]” in cornice xilografica. Piena pelle marezzata

coeva, dorso riccamente decorato in oro, sguardie in carta decorata,

tagli spruzzati di blu. Ex libris al contropiatto e timbro di appartenenza

in calce al piatto posteriore. Il libro è stato purtroppo

gravemente danneggiato dall’umidità e presenta gore evidenti alle

prime ed ultime carte; il resto delle carte, per quanto con incisioni

in fresca impressione e prive di gore (è presente un occasionale

ingiallimento), sono tutte increspate.

SI AGGIUNGE:

(Illustrati 500) ARIOSTO, Ludovico. Orlando furioso di m. Lodouico

Ariosto, tutto ricorretto, et di nuove figure adornato. In Venetia,

appresso Vicenzo Valgrisi, nella bottega d’Erasmo, 1556.

In 8vo in 2 parti (231 x 164 mm). [iv] 556 [88] pp. Scompleto delle

prime 10 e ultime 32 pagine, incluso il frontespizio. 46 incisioni

xilografiche a piena pagina tutte presenti. Piena pelle marezzata

settecentesca, dorso con tassello dorato e riccamente decorato

in oro, tagli spruzzati di rosso. Copia gravemente difettosa, non

solo perché scompleta ma anche afflitta da numerosi vizi (parecchi

margini rinforzati, occasionali gallerie di tarlo ai margini, pallide

gore, margine superiore rifilato in diversi punti, piede del dorso

eroso dai tarli).

Due celebri e splendide edizioni del Furioso, qui non al

loro meglio. Nonostante le pagine increspate, la copia dell’Orlandini

è completa, in bella legatura coeva e mantiene ancora una

sua dignità. L’esemplare Valgrisi si aggiunge solo perché si tratta

comunque di una prima edizione di notevole rarità.

(2 volumi)

Stima   € 450 / 550
Aggiudicazione  Registrazione
272
Stima   € 500 / 700
Aggiudicazione  Registrazione
280

(Architettura – Illustrati 700) BERTOTTI SCAMOZZI, Ottavio. Le

fabbriche e i disegni di Andrea Palladio raccolti ed illustrati da

Ottavio Bertotti Scamozzi. Opera divisa in quattro tomi con tavole

in rame rappresentanti le piante, i prospetti, e gli spaccati. Tomo

primo [-quarto]. In Vicenza, per Giovanni Rossi, 1796.

[Con:]

(Architettura – Illustrati 700) PALLADIO, Andrea. Le terme dei Romani

disegnate da Andrea Palladio e ripubblicate con la giunta di

alcune osservazioni da Ottavio Bertotti Scamozzi giusta l’esemplare

del lord conte di Burlingthon impresso in Londra l’anno 1732. In

Vicenza, per Giovanni Rossi, 1797.

5 volumi in 4to (ca. 230 x 180 ma Terme: 224 x 175 mm) rilegati

uniformemente in cartonato flessibile coevo con titolo manoscritto

alla testa dei dorsi. Tomo I: viii 128 pp. Antiporta calcografica con

busto di Palladio, una tavola nel testo e 52 rilegate in fine (di cui 11

ripiegate). Tomo II: iv 76 pp. e 51 tavole in fine (di cui 8 ripiegate).

Tomo III: iv 60 pp. e 52 tavole in fine (di cui 7 ripiegate). Tomo IV:

iv 80 pp. e 54 tavole (di cui 8 ripiegate). Terme: 52 pp. Frontespizio

calcografico e 25 tavole in fine (di cui 17 ripiegate). Scarabocchi a

matita ai piatti e alle sguardie del primo volume, frontespizio un po’

polveroso e con piccola macchia, parzialmente sciolto; pallida gora

al frontespizio del secondo volume; nel terzo volume la tavola xlix

è stata per errore inserita al posto della xxxi (assente) ed è quindi

doppia, piccolo strappo all’ultima tavola; pallida gora marginale alle

Terme.

Terza edizione italiana di questa prima analisi critica

dell’opera di Palladio condotta da Ottavio Bertotti Scamozzi, architetto

e studioso vicentino, arricchita da uno splendido e copioso

apparato iconografico. Si aggiungono le Terme dei romani con il

commento del Bertotti Scamozzi, e con i disegni palladiani che furono

trovati da Richard Boyle, il terzo duca di Burlington (1693-1753)

durante i suoi viaggi in Italia. Genuino insieme con le tavole in fresca

impressione.

(5 volumi)

Stima   € 1.100 / 1.500
Aggiudicazione  Registrazione
283

(Aldina – Illustrati 500) CATERINA DA SIENA. Epistole devotissime

de sancta Catharina da Siena … adunate insemi con grandissima

diligentia & faticha per spatio di circa vinti anni per il venerabile

servo di Dio frate Bartholomeo da Alzano da Bergamo. (Stampato

in la inclita cita de Venetia in casa de Aldo Manutio Romano,

a di XV. septembrio. 1500). [Venezia, Aldo Manuzio, 1500].

In folio (313 x 213 mm). [x] ccccxiiii [1] carte, ma in totale 422.

Segnatura: *10 a-y8 A-G8 H10 I-N8 O10 P-2F8. Completo. Xilografia a

piena pagina di Santa Caterina con inserti tipografici in corsivo e

romano alla carta *10v, che ha dimensioni inferiori (290 x 195 mm)

rispetto alle altre carte. Iniziali xilografiche ornate. Bella legatura

moderna in stile antico in mezza pelle su assicelle di legno, titoli

in oro al dorso. Frontespizio un po’ arrossato e fiorito ai margini,

con risarcimento all’angolo superiore e lungo un tratto del margine

esterno, con qualche forellino di tarlo e due antiche note di

possesso (“hic liber est presbiteri francisci rappi … anno 1515” e

altra del 1677); restauro anche agli angoli superiori delle due carte

successive; qualche foro di tarlo alle prime carte, maggiori alle

ultime carte; occasionali fioriture marginali, due angoli strappati

senza perdita di testo e altre trascurabili tracce del tempo, per il

resto buon esemplare.

Celebre e raro libro, nel quale appare per la primissima

volta il famoso carattere corsivo inventato da Aldo Manuzio, poi

adoperato dal grande stampatore nei “tascabili” pubblicati a partire

dal 1501. Si tratta inoltre della prima opera in volgare stampata

da Manuzio e della prima edizione aldina dell’epistolario di Santa

Caterina, mistica domenicana, da lei dettato negli ultimi dieci anni

di vita (1370-1380). Le oltre 380 lettere, scritte anche ad importanti

personalità dell’epoca, affrontano una grande varietà di temi, dalla

morale alla politica. Nella sua dedica a Francesco Todeschini Piccolomini,

arcivescovo di Siena e papa con il nome di Pio III, Manuzio

giustifica la sua scelta editoriale come segue: “havendo la dicta vergine

scripto de molte epistole a summi pontifici e cardinali circa la

reformatione de la sancta Chiesia, e che se dispiegasse il confalone

de la Croce contra li pagani, et essendo state dicte epistole fino

a questi tempi … quommodo incognite et ascose, … se publichino

hora che l’infideli sono in arme con stupendo exercito et apparato

per mare e per terra con animo de destruire la fede di Christo, …

si po’ pensare che siano scripte più presto alli Pontefici de li tempi

nostri che a quelli de allhora.” Gamba 298: “Raro. Se vogliasi avere

considerazione alla eleganza de’ caratteri, alla bellezza della forma

e alla nitidezza della stampa, è questo uno de’ più bei monumenti

della perizia del vecchio Aldo”.

ISTC ic00281000. IGI 2587. BMC V 562. GW 6222. Essling 1230:

“grand bois au trait, d’une très belle facture”. Renouard 23.2. Sander

1821. Hain-Copinger 4688.

Stima   € 5.500 / 6.500
Aggiudicazione  Registrazione
284

(Medicina) CESALPINO, Andrea. Peripateticarum quaestionum

libri quinque. Venetiis, apud Iuntas, 1571.

[Legato con:]

FERRARI, Ottaviano. De sermonibus exotericis liber. Venetiis,

apud Aldum, 1575.

Due opere in un volume in 4to (215 x 160 mm). Prima opera: [xiv]

128 carte. Segnatura: a8b6A-Q8. Completo. Marca xilografica di Luacantonio

Giunti al frontespizio. Iniziali e fregi xilografici. Seconda

opera: [viii] 114 [2] pp. Segnatura: ast4 A-N4 O6. Completo. Marca

con ancora aldina al frontespizio. Piena pergamena flessibile coeva,

tracce di titolo manoscritto al dorso, tracce di bindelle, cerniera

posteriore sciolta, minime fioriture alla seconda opere, per il resto

splendido esemplare marginoso e freschissimo.

PRIMA EDIZIONE del primo e più importante trattato

pubblicato dal medico e botanico aretino Andrea Cesalpino (1519-

1603), ove appare per la prima volta la descrizione della circolazione

sanguigna, per il quale lo stesso Cesalpino conia il termine

“sanguinis circulationi” (c. 111v, linea 22). “Contrariamente alle

affermazioni di Galeno, il C. sostenne che non il fegato o il cervello,

ma il cuore è il centro propulsore del sangue, attraverso le

valvole relative, la cui disposizione indica il movimento circolare e

non di flusso e riflusso. La descrizione della circolazione del sangue

è minuta e precisa, e conviene dedurne che gli fossero note la

funzione e le differenze tra le vene e le arterie, l’importanza delle

valvole cardiache e dei vasi capillari, le anastomosi artero-venose,

la necessità del contatto dell’aria con il sangue per diminuirne il

calore ecc. Il C. non si limitò a formulare ipotesi generali, ma vi

giunse per osservazioni sperimentali su incisioni e legature.” (cfr.

Treccani) Sulla differenza tra la scoperta di Cesalpino e la lezione di

William Harvey (1578-1657), medico inglese al quale si attribuisce

la prima descrizione completa del sistema circolatorio, si veda Thomas

Wright, Circulation. William Harvey’s Revolutionary Idea (Chatto

& Windus 2012), p. 193: “The anatomist Andreas Cesalpino anticipated

virtually every element of Harvey’s theory, even using the

word ‘circulation’, albeit in exclusive reference to the chemical distillation

of the blood. What the Italian lacked was the vision of the

blood’s rapid circular path which informed Harvey’s work; had he

discussed the matter with his fellow countryman Giordano Bruno,

Cesalpino may very well have hit upon Harvey’s idea.”

Stima   € 20.000 / 25.000
Aggiudicazione  Registrazione
285

(Letteratura italiana del Cinquecento)

CASTIGLIONE, Baldassarre. Il libro del cortegiano del conte Baldesar

Castiglione. Venetiis, (per Alvise Tortis), 1539.

In 8vo piccolo (145 x 95 mm). 210 carte (assenti le ultime due, presumibilmente

bianche dato che registro e colophon si trovano alla

carta 210v). Marca di Alvise Torti al frontespizio, testo in corsivo

con ricorrenti note di diverse mani antiche, piccola traccia di tarlo

alle prime tre carte, margini talora un po’ corti. Legatura settecentesca

in piena pelle (qualche abrasione), dorso a nervi con tassello

e filetti dorati, ex libris nobiliare settecentesco di Joseph Thaddäus

Franz Johannes Graf von Belsberg, Primer und Langenstein.

Le note più ricorrenti, datate dal primo luglio al 19 febbraio

dell’anno successivo, sono in italiano, francese e tedesco e

presumibilmente attribuibili al proprietario Joseph Graf von Belsberg.

SI AGGIUNGE:

TASSO, Torquato. Il Rinaldo del signor Torquato Tasso. Novamente

ricorretto, et ristampato con gli argomenti a ciascun canto,

& la tavola delle materie principali. In Mantova, appresso

Francesco Osanna, 1582.

In 4to piccolo (200 x 147 mm). [viii] 104 pp. Armi del dedicatario

Vincenzo Gonzaga al frontespizio, marca tipografica in fine, iniziali

e fregi xilografici, testo in corsivo su due colonne. Un paio di macchie

marginali, qualche macchiolina d’inchiostro. Legatura posteriore

in mezza pelle, piatti marmorizzati, dorso liscio con titoli e

decorazioni in oro, tagli azzurri. Ex libris figurato di primo ‘900.

Opera giovanile del Tasso, qui nuovamente impressa da

Francesco Osanna, stampatore in Mantova, che dedica l’edizione

a Vincenzo I Gonzaga. “Argomenti” in rima, riquadrati, all’inizio di

ciascun canto.

SI AGGIUNGE:

BEMBO, Pietro. Le prose di M. Pietro Bembo, nelle quali si ragiona

della volgar lingua […] divise in tre libri, e di nuovo aggionte le

postille nel margine, e reviste con somma diligenza da M. Lodovico

Dolce. In Vinegia, appresso Gabriel Giolito de’ Ferrari, 1561.

In 12mo (136 x 76 mm). [lii] 258 [2] pp. Titolo in cartiglio al frontespizio,

marca tipografica all’inizio e in fine, ritratto xilografico di

Bembo, iniziali e fregi, testo in corsivo. Pergamena flessibile coeva

con titolo manoscritto al dorso. Antica nota di possesso alla sguardia

volante, timbro di Alessandro Magnaguti al verso del frontespizio,

pallida gora all’angolo superiore delle ultime carte, resti di

bindelle, per il resto copia molto buona.

SI AGGIUNGE:

(Aldina) SANNAZZARO, Iacopo. Opera omnia Latine scripta,

nuper edita. Aldus, 1535 (Venetiis, in aedibus haeredum Aldi

Manutii, et Andreae Asulani soceri, mense Septembri, 1535).

[Legato con:]

SILIUS ITALICUS, Gaius. Opus de secundo bello Punico. (Impressum

Lugduni, expensis Bartholomei Troth, 1514. mense

Ianuario).

Due opere in un volume in 8vo (144 x 87 mm). 40 63 [1] carte.

[196] carte. Testo in corsivo. Ancora aldina al frontespizio e in fine

della prima opera. Seconda opera con belle iniziali xilografiche.

Piena pergamena antica, dorso a nervi con titolo manoscritto. Carta

BB1 della seconda opera supplita in bella grafia cancelleresca,

antiche firme di appartenenza cassate con strisce d’inchiostro ai

frontespizi e altri minori difetti.

(4 volumi)

Stima   € 550 / 750
Aggiudicazione  Registrazione
286

(Illustrati 500) CICERONE. Epistolae familiares accuratissime

emendatae […] Ubertini crescentinatis expositionibus. Io. Baptistae

Egnatii interpraetamentis. M. Phileti commentariis. Georgii

Merulae annotamentis. Angeli Politiani annotamentis. Philippi

Beroaldi castigationibus. Iacobi Crucii annotamentis. Marini Scodrensis

argutis obseruationibus. Ascensii de componendarum

epistolarum arte […] Accedit adsignatissimus rerum scitu dignarum

index necne scholia marginibus adnotata cumque figuris

suis locis excussa. (Impressas has epistolas Mediolani apud

Iohannem Angelum Scinzenzeler. Impensis nobilium virorum

Io. Iacobi & fratrum de Lignano […] 1514 die XXV mensis februarii).

[Milano, Giovanni Angelo Scinzenzler, 1514].

In folio (294 x 202 mm). [xii] CCXL carte. Segnatura: a6 I6 A-Q8 R6

S-2F8 2G10. Completo. Frontespizio entro cornice xilografica su

fondo nero, 15 grandi vignette xilografiche (6 soggetti ripetuti), iniziali

decorate grandi e piccole. Testo circondato dal commento in

corpo più piccolo. Piena pergamena settecentesca, dorso a nervi

con titolo manoscritto. Ex libris figurato di primo ‘900. Frontespizio

rinforzato al verso lungo il margine interno, con parti ricalcate in

rosso e con antichi bozzetti, che compaiono anche in vari margini

con annotazioni di mano settecentesca, verso dell’ultima carta con

scritte della stessa mano, piccolo foro al colophon anticamente restaurato,

altre tracce del tempo (qualche strappo, un paio di macchie),

ma nel complesso un buon esemplare.

Rara e bella edizione, illustrata da una serie di vignette

e appartenuta ad un certo “nicolai”, presumibilmente autore dei

bozzetti e delle note. Le xilografie sono quelle dell’edizione del 27

maggio 1511.

Sander 1957. Olschki 1914, n. 4318.

SI AGGIUNGE:

(Illustrati 500) CICERONE. De oratore ad Quintum fratrem libri

tres: una cum Omniboni Leoniceni viri clarissimi commentarijs.

De perfecto oratore. Topica. Oratoriae partitiones. De claris oratoribus:

qui & Brutus dicitur. De optimo genere oratorum. De petitione

consolatus Quinti fratris ad eundem Ciceronem. Item orationes:

Aeschinis in Cthesiphontem: & Demosthenis in Aeschinem:

Leonardo Aretino interprete […]. (Venetiis, in aedibus Guilielmi

de Fontaneto Montisferrati, 1520 die XV Setembris).

In folio (300 x 212 mm). [iv] CLXXIX carte, assente l’ultima bianca.

Frontespizio entro bordura floreale xilografica, una vignetta all’inizio,

capilettera decorati grandi e piccoli. Testo circondato dal commento

in corpo più piccolo. Mezza pergamena settecentesca con

titolo anticamente manoscritto su tassello applicato al dorso, piatti

rivestiti in carta giallina. Vari fascicoli bruniti, leggera gora marginale,

abrasioni ai labbri della legatura. Ex libris figurato di primo ‘900.

Essling 116. Sander 1975.

(2 volumi)

Stima   € 800 / 1.000
Aggiudicazione  Registrazione
289

(Edizioni di pregio – Illustrati 900) DALÌ, Salvador (1904-1989). Biblia Sacra vulgatae editionis. Sixti V pont. max. iussu recognita et Clementis VIII auctoritate edita imaginibus Salvador Dalì exornata. Milano, Rizzoli, 1967.

5 voll. in folio (485 x 368 mm). Vol. 1: 380 [16] pp. [21] tavole. Vol. 2: 362 [18] pp. [21] tavole. Vol. 3: 346 [22] pp. [19] tavole. Vol. 4: 449 [21] pp. [19] tavole. Vol. 5: 435 [21] pp. [25] tavole. In tutto 105 tavole stampate con tecnica mista (litografia a colori e serigrafia) su cartoncino, ciascuna protetta da una velina parlante in carta giapponese. Testo in latino, impresso in carattere romano ripreso dai tipi incisi da Francesco Griffi per l’Hypnerotomachia Poliphili di Aldo Manuzio. Legatura editoriale in pieno marocchino nocciola, dorso a 5 nervi e 6 scomparti, il secondo con titolo in oro, gli altri decorati da composizioni floreali dorate; doublures in seta moirée avorio; taglio superiore dorato, gli altri in barbe. Ogni volume è conservato in una custodia singola con profili in marocchino nocciola e piatti in seta moirée verde chiaro. Qualche leggera traccia del tempo alle legature ma stato di conservazione ottimo.

N. 80 di 1499 copie della tiratura “Luxus” impresse su carta vergata. Imponente e lussuosissima edizione della Bibbia, splendidamente illustrata da Dalì con una suite di disegni all’acquarello e altre tecniche (inclusa quella da lui inventata che consisteva nello sparare con un vecchio archibugio capsule d’inchiostro sui fogli). L’opera fu commissionata a Dalì nel 1963 da Giuseppe Albaretto, uomo devoto e fervente sostenitore della Chiesa Cattolica che sperava in questo modo di riuscire a riavvicinare l’amico artista a Dio. Dalì terminò le illustrazioni nel 1969. Il loro stile è ricco sia nella varietà dei contenuti, sia nei colori; alcune splendide tavole hanno anche dettagli in nero lucido o oro.

Stima   € 2.000 / 3.000
Aggiudicazione  Registrazione
296

(Diritto) GAMBIGLIONI, Angelo. De maleficiis, cum additionibus

D Augustini Ariminensis, D. Hieronymi Chuchalon, & D. Bernardini

de Landriano. Hic accesserunt eiusdem argumenti tractatus

diuersi, nempe Do. Alberti de Gandino. Do. Bonifacii de Vitalinis.

Do. Pauli Grillandi. Do. Baldi de Periglis. Do. Iacobi de Arena. Omnia

nunc demum ex uetustissimorum exemplarium collatione ab

innumeris mendis, quibus hactenus scatebant, repurgata, summarijsque

illustrata. Lugduni, apud haeredes Iacobi Iuntae,

1555.

In 8vo (172 x 121 mm). 826 [2] pp. Marca tipografica al frontespizio,

iniziali e fregi xilografici. Testo su due colonne. Pergamena

flessibile coeva con titolo (sbiadito) manoscritto al dorso e al taglio

inferiore. Antiche firme di appartenenza al frontespizio (una cassata),

ove è presente anche una lieve gora e una piccola macchia

marginale, macchia d’inchiostro all’angolo inferiore di quasi metà

del libro, ma che in realtà affligge l’angolo delle pagine solo in punta,

rare annotazioni antiche.

[Con:]

GAMBIGLIONI, Angelo. Indices duo, quorum unus est super

tractatum Angeli Aretini de maleficiis: alter vero in Alberti Gandini,

Bonifacii Vitalini, & aliorum nempe Pauli Grillandi, Baldi de

Periglis, necnon Iacobi de Arena eiusdem materiae tractatus. [Rilegato

con:] Tractatus diuersi super maleficiis, nempe Do. Alberti

de Gandino. Do. Bonifacii de Vitalinis. Do. Pauli Grillandi. Do.

Baldi de Periglis. Do. Iacobi de Arena. Lugduni, apud haeredes

Iacobi Iuntae, 1555.

In 8vo (170 x 123 mm). 66 carte e 702 [2] pp. Marca tipografica

ad entrambi i frontespizi, iniziali e fregi xilografici. Testo su due

colonne. Pergamena flessibile coeva (sciupata), cerniera anteriore

quasi sciolta. Antiche firme di appartenenza alla sguardia, pallida

gora al frontespizio e alle carte successive, macchie d’inchiostro ad

una decina di carte, occasionali macchiette, gore marginali e sottolineature

coeve, galleria di tarlo al margine inferiore degli ultimi

sette fascicoli.Il trattato più famoso dell’illustre giurista Angelo Gambiglioni,

magistrato e docente a Ferrara e a Bologna, oltre che

bibliofilo collezionista. “Gli scritti del G. hanno impresso un’orma

profonda nella storia del diritto. Celeberrimo il Tractatus de maleficiis,

la più popolare e diffusa trattazione di diritto e procedura penale,

apparsa circa centocinquanta anni dopo le fatiche di Alberto

da Gandino e Bonifacio Antelmi (pseudo-Vitalini). Noto da sempre

il luogo della sua composizione, Bologna, l’anno, il 1438, è stato

precisato di recente sulla base del manoscritto della Biblioteca

apost. Vaticana, Vat. lat. 2650. […] Strepitoso il successo editoriale

testimoniato da 18 manoscritti […] dai numerosi incunaboli e dalle

successive edizioni del XVI secolo […].” (cfr. Treccani).

Stima   € 500 / 700
298
Stima   € 3.000 / 4.000
300

(Viaggio – Congo) GUATTINI, Michelangelo. Viaggio del p. Michel

Angelo de Guattini da Reggio, et del p. Dioniggi de Carli da Piacenza

Cappuccini, predicatori, & missionarij apostolici nel Regno del

Congo. In Reggio, per Prospero Vedrotti, 1672.

In 12mo (123 x 74 mm). [xxiv] 348 pp. Tavola calcografica con

ritratto dell’autore. Iniziali e fregi xilografici. Pergamena flessibile

coeva con titolo manoscritto al dorso. Legatura lenta, con un paio

di carte sciolte; strappo alla sguardia volante e all’angolo inferiore

della carta H11 con minima perdita di testo; segni del tempo alla

legatura.

Seconda rara edizione dell’importante resoconto del

viaggio in Congo intrapreso nell’aprile 1667 da due padri francescani

dell’ordine dei Cappuccini, Michelangelo e Guattini Dionigi

Carli, che si imbarcarono a Genova. Guattini morì durante la missione,

ma Carli, sebbene gravemente ammalato, riuscì comunque

a rientrare a Bologna nel giugno 1671 e a pubblicare le lettere del

Guattini al padre, nelle quali il pericoloso viaggio è descritto con

dovizia di particolari. All’opera è dedicato il saggio a cura di J. Thornton,

F. Surdich e X. De Castro La mission au Kongo des pères Michelangelo

Guattini & Dionigi Carli (1668), Chandeigne 2006. Il volume

reca alla sguardia volante un’antica firma di possesso femminile:

“Questo libro è di me Maria ?Canegonde? Turri” ed è appartenuto

a Prospero Viani (1812-1892), accademico della Crusca, scrittore,

storico e critico letterario italiano.

Stima   € 400 / 500
Aggiudicazione  Registrazione
271 - 300  di 335