Importanti Dipinti Antichi

19 APRILE 2016
Asta, 0170
6

Andrea Scacciati                                                          

Stima
€ 15.000 / 20.000
Aggiudicazione  Registrazione

Andrea Scacciati                                                          

(Firenze, 1642-1710)                                                      

GRANDE COMPOSIZIONE DI FIORI ENTRO VASO METALLICO SU UN PIANO DI  PIETRA                                                                    

olio su tela, cm 124x83                                                   

                                                                          

Opera corredata da parere scritto di Sandro Bellesi        

              

Bibliografia di riferimento

S. Bellesi, Andrea Scacciati. Pittore di fiori, frutta e animali a Firenze in età tardobarocca, Firenze 2012, p. 136, fig. 53

 

L’opera qui proposta mostra un elegante vaso in metallo sbalzato a motivi vegetali, colmo di un variegato bouquet di fiori dai colori vibranti ed elegantemente accostati tra loro; nel mazzo sono presenti tulipani, anemoni, narcisi, ranuncoli e giacinti oltre ad altre varietà botaniche più insolite come i fiori di scilla peruviana, una specie diffusa, a dispetto del nome, sulle coste mediterranee e così ribattezzata perché i primi campioni giunti in Inghilterra vennero portati da una nave che si chiamava “Perù”.

Finora opera inedita e anonima, questo trionfale vaso di fiori viene riferito da Sandro Bellesi “senza margini di dubbio ed in base ad appropriati confronti” ad Andrea Scacciati, artista di spicco, insieme a Bartolomeo Bimbi, della pittura di natura morta a Firenze in epoca tardo barocca.

Già dagli anni ’60 del Seicento, Scacciati inaugurò un’intensa attività pittorica soprattutto nel campo della natura morta, come conferma il biografo-pittore Giovan Camillo Sagrestani che ricorda come Andrea fosse stato incoraggiato dal maestro Lorenzo Lippi “a studiare dal naturale tutte le qualità di fiori” tanto da diventare in poco tempo il miglior pittore a Firenze in questo settore, assai richiesto sia dalla nobiltà fiorentina che dalla famiglia dei Medici, in particolare dalla granduchessa Vittoria della Rovere che lo teneva in grande considerazione.

Nel 1764 le informazioni sulla vita dello Scacciati vengono inserite nelle biografie artistiche di Orazio Marrini che parla in termini entusiastici delle sue composizioni floreali rese “con forza mirabile unita a una verità stupenda e un vivacissimo fuoco” e di come  abbia saputo “con maravigliosa imitazione rappresentare gli scherzevoli e vaghi prodotti della natura” (O. Marrini, Serie di ritratti di celebri pittori dipinti di propria mano in seguito a quella già pubblicata nel Museo Fiorentino esistente appresso l’abate Antonio Pazzi con brevi notizie intorno a’ medesimi, Firenze 1765-1766, I, II, 1766, p. III).

Bellesi propone come datazione della nostra opera la fine degli anni ottanta e l’inizio dell’ultimo decennio del Seicento in base ai confronti stringenti con dipinti di questi anni con medesimi caratteri compositivi e di esecuzione come il Vaso in metallo dorato con fiori su un ripiano in pietra di collezione privata romana, siglato e datato 1688.