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Asta a tempo, 0167

Giovanni Bonconsiglio (o Buoncosiglio), detto ‘Il Marescalco’ Montecchio Maggiore, 1465 c. - Venezia, tra il 1535 e il 1537

Trattativa Privata
Giovanni Bonconsiglio (o Boncosiglio), detto ‘Il Marescalco’
(Montecchio Maggiore, 1465 c. - Venezia, tra il 1535 e il 1537)
CRISTO PORTACROCE
olio su tavola, cm 45,5 x 64,3

Provenienza
Collezione privata

Bibliografia
E.M. Dal Pozzolo, La 'pietà' di Giovanni Bonconsiglio, in “Arte Veneta”, 50, p. 63, 67 n. 46E.M. Dal Pozzolo, Giovanni Buonconsiglio detto il Marescalco, Milano 1998, p. 183, Cat. A18, fig. 36

Opera dichiarata di interesse culturale particolarmente importante dal Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze il 2 aprile 2013.

Questa pregevole tavola, per la prima volta esposta al pubblico, e’ da attribuirsi a Giovanni Bonconsiglio, detto ‘Il Marescalco’. Figlio di Domenico, la cui professione gli procurò il soprannome di Marescalco, sarebbe nato intorno al 1465 a Montecchio Maggiore 1. Giovanni Bonsiglio si formò a Vicenza, dove Bartolomeo Montagna andava attuando una interpretazione eminentemente plastica di fondamentali esperienze dal Vivarini e dal Giambellino, decantate, auspice Antonello, entro cadenze spaziali di rigorosa architettura. Dobbiamo notare che non meno interessanti relazioni le intrecciò, dopo il 1484, lavorando con la bottega montagnesca nella rinnovata chiesa vicentina di S. Bartolomeo: in contatto diretto con i plasticatori lombardi di Giacomo da Porlezza, ivi contemporaneamente impegnati 2. Né si dimentichino suggestioni centroitaliane, di sicuro attive nella Vicenza del tardo Quattrocento o i vivaci fermenti ferraresi che culminerebbero, se sua, nella Crocefissione sull'altare Poiana in S. Lorenzo a Vicenza. Dopo il trasferimento veneziano, forse poco avanti il 1495, seguirono per il Boncosiglio verifiche dirette sul più maturo Bellini e sulla produzione di Antonello: fosse volontà di rinnovarsi o legittimo desiderio di scrollare la tutela di un maestro, il Montagna, divenuto troppo opprimente. La datazione va fatta risalire verosimilmente intorno al 1500, per via del raffronto con il SanBenedetto (1497) presso le Gallerie veneziane e col San Rocco della pala in San Giacomo dell'Orio sempre a Venezia. Evidenti sono le influenze di Montagna, come il Cristo portacroce all'Ashmolean Museum di Oxford o la tavola al Museo Civico di Vicenza. Tuttavia nel nostro caso si evidenziano alcuni aspetti ancora belliniani come ad esempio le versioni del Museum of Art di Toledo (ohio e dello Steward Gardner Museum di Boston. In ogni modo, è evidente che rispetto ai prototipi ilpittore sostituisce un'interpretazione ben più aggressiva, di lui assolutamente tipica.


1 Lo si deduce da un cenno del Paglierini (Cronaca di Vicenza, Vicenza 1633, app., p. 333) sull'origine dei "Buonconsegio" e da un documento del 22 genn. 1495 che lo mostra già sposato a Venezia, dove la moglie Giovanna aveva case ai SS. Apostoli, con propria bottega di pittore (G. Ludwig, Bonifazio de' Pitati, in “Jahrbuch der k. preussisch.Kunstsamml”, XXII, 1901; 1905, pp. 88, 90).
2 F. Barbieri, Schede, in “Pietra di Vicenza”, Vicenza 1970, pp. 56-59.