Dipinti Antichi e Dipinti dei secc. XIX-XX, 18 OTTOBRE 2012

91

Pittore veneto-emiliano, sec. XVII

Pittore veneto-emiliano, sec. XVII
SAN ROCCO CURATO DA UN ANGELO
olio su tela, cm 155x115
al recto: in basso a destra Â“AÂ” dipinta

Stima € 10.000 / 15.000

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92

Giuseppe Diamantini

Giuseppe Diamantini
(Fossombrone 1621-1705)
SANTO
olio su tela ovale, cm 76,5x62,5, senza cornice

Attribuzione confermata con parere orale su visione diretta da Anna Maria Ambrosini Massari e da Massimo Pulini

Stima € 4.000 / 6.000

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93

Scuola emiliana, sec. XVIII

Scuola emiliana, sec. XVIII
SAN FRANCESCO ORANTE
olio su tela, cm 64x50,5

Provenienza:
giÃ collezione Spada, Roma (su indicazione orale della proprietÃ )

Il dipinto qui presentato mostra elementi stilistici prossimi alle opere di Luigi Crespi (Bologna 1708-1779)

Stima € 1.500 / 2.000

Aggiudicazione Registrazione

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94

Scuola fiorentina, secc. XVII-XVIII

Scuola fiorentina, secc. XVII-XVIII
ANGELO ANNUNCIANTE
olio su tela, cm 41,5x35

Stima € 3.000 / 4.000

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95

Scuola fiorentina, secc. XVII-XVIII

Scuola fiorentina, secc. XVII-XVIII
VERGINE ANNUNCIATA
olio su tela, cm 41,5x34,5

Stima € 3.000 / 4.000

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96

Scuola fiorentina, sec. XVII

Scuola fiorentina, sec. XVII
BACCO E ARIANNA SULL’ISOLA DI NASSO
olio su tela, cm 119x161

Stima € 3.500 / 4.500

Aggiudicazione Registrazione

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97

Stima € 7.000 / 9.000

Aggiudicazione Registrazione

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98

Pittore fiorentino, fine sec. XVII-inizi XVIII

Pittore fiorentino, fine sec. XVII-inizi XVIII
SANTA DOROTEA
olio su tela, cm 71x56 senza cornice

Il dipinto presenta alcune affinitÃ stilistiche con le opere del pittore fiorentino Francesco Botti (Firenze 1640-1711), allievo di Simone Pignoni.

Stima € 2.500 / 3.500

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99

Pittore fiorentino, sec. XVII

Pittore fiorentino, sec. XVII
MATRIMONIO MISTICO DI SANTA CATERINA
olio su tela, cm 82,5x67,5

Stima € 4.500 / 5.500

Aggiudicazione Registrazione

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100

Scuola emiliana, sec. XVI

Scuola emiliana, sec. XVI
RITRATTO DI GENTILUOMO CON LETTERA
olio su tavola, cm 117x85,5
al recto: lettera con iscrizione

Stima € 3.000 / 4.000

Aggiudicazione Registrazione

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101

Scuola veneta, sec. XVII

Scuola veneta, sec. XVII
RITRATTO DI NOBILUOMO
olio su tela, cm 109,5x87
sul retro: antico bollo a ceralacca sul retro della cornice

Stima € 7.000 / 9.000

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102

Attribuito a Leandro Bassano

Attribuito a Leandro Bassano
(Bassano del Grappa 1577 – Venezia 1622)
RITRATTO DI FANTESCA
olio su tela, cm 47x41

Stima € 3.000 / 4.000

Aggiudicazione Registrazione

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103

Scuola romana, fine sec. XVII-inizi XVIII

Scuola romana, fine sec. XVII-inizi XVIII
RITRATTO DI PRELATO
olio su tela, cm 47,5x36,5

Stima € 1.500 / 2.000

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104

Scuola romana, sec. XVII

Scuola romana, sec. XVII
RITRATTO DI PRELATO
olio su tela, cm 55x47

Stima € 3.000 / 4.000

Aggiudicazione Registrazione

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105

Scuola fiamminga, fine sec. XVII

Scuola fiamminga, fine sec. XVII
RITRATTO DI GENTILUOMO IN ARMATURA
olio su tela, cm 65x51,5

Stima € 1.800 / 2.200

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106

Scuola francese, fine sec. XVI-inizi XVII

Scuola francese, fine sec. XVI-inizi XVII
RITRATTO DI GENTILUOMO
olio su tavola circolare, diam. cm 47,5
al recto: iscrizione “AETATIS SUAE. 40”

Stima € 3.000 / 4.000

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107

Scuola veneta, sec. XVII

Scuola veneta, sec. XVII
RITRATTO DI GIOVANE GENTILDONNA
olio su tavoletta circolare con cornice incorporata, diam. cm 17

Stima € 1.000 / 1.500

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108

Pittore veneto, fine sec. XVII - inizi XVIII

Pittore veneto, fine sec. XVII - inizi XVIII
RITRATTO DI CAVALIERE
olio su tela, cm 70x59,5

Stima € 1.800 / 2.200

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109

Scuola veneta, fine sec. XVII

Scuola veneta, fine sec. XVII
RITRATTO DI GIOVANETTO
olio su tela, cm 94,5x78,5
al recto: iscrizione relativa all’effigiato

Si tratta probabilmente del ritratto del cardinale Gregorio Barbarigo (Venezia 1625-Padova 1697) all’etÃ di sei anni.

Stima € 600 / 800

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110

Scuola Italia settentrionale, sec. XVII

Scuola Italia settentrionale, sec. XVII
RITRATTO DI ALFONSO I D’ESTE, DUCA DI FERRARA
olio su tela, cm 75x64
al recto: iscritto “ALFONSUS.I. FERR. DVX. III“

Stima € 1.000 / 1.500

Aggiudicazione Registrazione

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111

Scuola francese, inizi sec. XVII

Scuola francese, inizi sec. XVII
RITRATTO DI ENRICO IV
olio su tela, cm 96x79

Stima € 1.500 / 2.000

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112

Attribuito a Lorenzo Mattielli

Attribuito a Lorenzo Mattielli
(Vicenza 1682/88-Dresda 1748)
BUSTO FEMMINILE
scultura in marmo, alt. cm 71

Stima € 4.000 / 6.000

Aggiudicazione Registrazione

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113

Scuola romana, fine sec. XVII-inizi XVIII

Scuola romana, fine sec. XVII-inizi XVIII
FAUNO
scultura in marmo, alt. cm 58

Stima € 7.000 / 9.000

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114

Scultore toscano, sec. XVII

Scultore toscano, sec. XVII
ANGELI
coppia di sculture in marmo, alt. cm 95
(2)

Questa bella coppia di angeli in marmo, corredati sulla testa del sostegno metallico per un cero, doveva affiancare in origine un altare o dovevano essere parti di decorazione lapidea di un complesso architettonico di un edificio sacro. Le proporzioni dei due angeli, che osservati dal basso presentano un aspetto piÃ¹ armonioso, suggeriscono un’originaria collocazione in alto.
L’alta qualitÃ esecutiva delle opere induce a pensare che possano essere state eseguite da una personalitÃ artistica di una certa importanza. Il modellato morbido e sapiente, accurato nelle parti anatomiche e particolarmente sensibile nell’esecuzione dei volti dalla dolcissima espressione, attenua le mancanze e alcuni danni probabilmente dovuti alle conseguenze di un trasferimento dalla loro originaria ubicazione.
Nell’artificiosa posa delle figure inginocchiate e animate dal “contrapposto” delle teste, cosÃ¬ come nelle chiome fluenti e quanto mai abbondanti, si coglie il ricordo di certi modelli che furono cari alla scultura fiorentina che dalla seconda metÃ del Cinquecento si inoltrÃ² nel Seicento attraverso le esperienze di maestri come Giovanni Battista Caccini (1556-1613), Michelangelo Naccherino (1550-1622) e Felice Palma (1583-1625), fino ad Antonio Novelli (1600-1662) e Domenico Pieratti (1600-1656). In tal senso i due Angeli paiono discendere dalle generazioni di putti danzanti delle fontane e delle grotte di Pitti, ma ad una osservazione piÃ¹ attenta e dettagliata non sfugge come il loro autore sia ormai aggiornato sul linguaggio artistico che usiamo chiamare “barocco”, indirizzando dunque a una datazione ben inoltrata nel Seicento. A indicarlo sono chiaramente la tipologia delle nubi scolpite a fare da basamento, nonchÃ© la resa ormai languida delle carni (prive delle ridondanti muscolature di tradizione michelangiolesca), e pure l’esecuzione della capigliatura, mossa da ciocche ampie e corpose che mostrano una certa affinitÃ con le soluzioni adottate, ormai nella seconda metÃ del secolo, da uno scultore come Carlo Marcellini (1643-1713), per esempio nella serie di angeli che impreziosiscono la navata della Santissima Annunziata a Firenze. Anche i panneggi che dalle spalle calano a coprire le pudenda degli angeli, tanto nella tipologia quanto nelle increspature, richiamano soluzioni care a Marcellini, si pensi alle coppie di angeli del basamento della cappella maggiore della chiesa fiorentina di Santa Maria Maddalena de’ Pazzi. Formatosi negli anni settanta del Seicento nella Roma di Ercole Ferrata e Ciro Ferri e protagonista della Firenze artistica dei decenni a cavallo del 1700 che vide brillare l’astro di Giovan Battista Foggini (1652-1725), Marcellini fu tuttavia scultore profondamente segnato dalle entusiasmanti novitÃ sentimentali della scultura berniniana. Nonostante le sculture presentino talune affinitÃ con le opere di Marcellini, sarebbe incauto attribuirle con certezza alla mano dell’artista, che si distingue per un maggiore grado di languida sdolcinatezza barocca. Esse dovrebbero piuttosto spettare a un maestro di una generazione precedente, oppure ad uno scultore di un’area piÃ¹ periferica come Pisa o Carrara.

Bibliografia di riferimento:
Klaus Lankheit, Florentinische Barockplastik. Die Kunst am Hofe der letzten Medici: 1670-1743, MÃ¼nchen 1962; Cappelle barocche a Firenze, a cura di M. Gregori, Cinisello Balsamo 1990; Mara VisonÃ , Carlo Marcellini accademico “spiantato” nella cultura fiorentina tardobarocca, Pisa 1990; Repertorio della scultura fiorentina del Seicento e Settecento, a cura di G. Pratesi, Firenze 1993; Sandro Bellesi, La scultura tra il tardomanierismo e il barocco, in Storia delle arti in Toscana. Il Seicento, a cura di M. Gregori, E. Acanfora, Firenze 2001, pp. 29-44.

Stima € 30.000 / 40.000

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115

Scuola veneta, sec. XVIII

Scuola veneta, sec. XVIII
FIGURE FEMMINILI ALLEGORICHE
coppia di sculture in pietra d’Istria, alt. cm 238,5; cm 236,5
danni
(2)

Stima € 6.000 / 8.000

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116

Scuola francese, fine sec. XVIII-inizi XIX

Scuola francese, fine sec. XVIII-inizi XIX
GIOVANE FAUNO
busto in terracotta su base circolare in marmo, alt. cm 43

Stima € 1.500 / 2.000

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117

Cerchia di Angelo Caroselli, sec. XVII

Cerchia di Angelo Caroselli, sec. XVII
BACCO EBBRO
olio su tela, cm 51x45

Il dipinto Ã¨ corredato da parere scritto di Pierluigi Carofano, Pisa, 30 luglio 2012

“Il dipinto raffigura Bacco ebbro coronato di pampini, acini di uva come pendenti, impostato secondo un taglio ed una modalitÃ tipicamente caravaggesche. La figura a mezzo busto, il chiaroscuro accentuato, il ghigno beffardo di Bacco, la bocca carnosa: tutto rimanda alla cultura degli emuli delle ‘scene di genere’ di Caravaggio, con un ricercato parossismo che indirizza quest’opera, cosÃ¬ singolare nel suo genere, verso la produzione del ‘negromantico’ Angelo Caroselli, il tutto, tuttavia, stemperato dallo studio del tenebrismo di marca nordica alla Baburen.
Osservando questo Bacco vengono in mente opere di Caroselli come la Scena di stregoneria giÃ presso l’antiquario Canesso (cfr. Un modello inÃ©dit de Tanzio da Varallo. Acquisition rÃ©centes, a cura di V. Damian, Paris 2003, pp. 24-25) o la notissima Vanitas (Roma, Galleria Nazionale d’Arte antica di Palazzo Barberini), dove l’espressione dei volti Ã¨ come stravolta dall’eccesso di veritÃ di rappresentazione emotiva dei protagonisti. Lo stesso effetto possiamo coglierlo nel volto del Bacco, ammiccante e in qualche modo conturbante nello sguardo lascivo, a contrasto con la resa veramente strepitosa dei pampini, di un pittore di natura morta.
Come Ã¨ noto, la personalitÃ di Angelo Caroselli, artista di livello nella Roma di primo Seicento, manca ancora di una ricostruzione complessiva. Agli studi iniziali di Hermann Voss, di Roberto Longhi e Benedict Nicolson, si sono succeduti contributi parcellizzati, tesi soprattutto ad indagare le complesse allegorie di molti suoi dipinti. Tuttavia, gli studi hanno accertato che a partire dagli anni ’30 del Seicento, Caroselli godette di una fama straordinaria e gli fu chiesto di replicare molte sue opere. Per questo motivo egli si affidÃ² ad una bottega piuttosto ampia e articolata che lavorava su suoi modelli (cfr. F. Cappelletti, Angelo Caroselli, in I Caravaggeschi. Percorsi e protagonisti, a cura di A.Zuccai, Milano 2010, II, pp. 345-349).
Credo che questo Bacco, databile intorno al 1630, rientri proprio in questa tipologia di produzione di ‘ambiente caroselliano’ in cui Ã¨ la mano del maestro si mescola con quella dei collaboratori".

Stima € 22.000 / 28.000

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118

Attribuito a Antonio Zanchi

Attribuito a Antonio Zanchi
(Este 1631-Venezia 1722)
LE TRE PARCHE
olio su tela, cm 116x150,5

Stima € 15.000 / 20.000

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119

Attribuito a Antonio Zanchi

Attribuito a Antonio Zanchi
(Este 1631-Venezia 1722)
SCENA MITOLOGICA
olio su tela, cm 116x150,5

Stima € 15.000 / 20.000

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120

Johann Heiss

Johann Heiss
(Memmingen 1640-Augsburg 1704)
ERCOLE CHE FILA NEL PALAZZO DI ONFALE
olio su tela, cm 156x196

Stima € 20.000 / 30.000

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Dipinti Antichi e Dipinti dei secc. XIX-XX

Dipinti Antichi e Dipinti dei secc. XIX-XX

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Attribuito a Antonio Zanchi

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