Dipinti Antichi e Dipinti dei secc. XIX-XX

18 OTTOBRE 2012
Asta, 0088
15

Bicci di Lorenzo

Stima
€ 50.000 / 70.000
Bicci di Lorenzo
(Firenze 1373–1452)
MADONNA CON BAMBINO, SAN FRANCESCO D’ASSISI, SAN BENEDETTO DA NORCIA, SANT’ANTONIO ABATE E SAN MINIATO
tempera su tavola fondo oro, cm 73,5x44,7 entro cornice a tabernacolo cm 94,5x53,3
 
Provenienza:
già collezione Pazzagli, Firenze;
collezione privata, Firenze
 
Classificazione all’interno dell’archivio Zeri: n. scheda 10400; n. busta 0140; intestazione busta: Pittura italiana sec. XV. Firenze. Bicci di Lorenzo 2; n. fascicolo 2; intestazione fascicolo: Bicci di Lorenzo: predelle, frammenti, altaroli 2
 
Corredato da attestato di libera circolazione
 
Il dipinto appartiene alla mano di Bicci di Lorenzo, come riconosciuto da Federico Zeri. Bicci di Lorenzo è noto soprattutto per essere stato il pittore che avviò nelle volte l’impresa della cappella maggiore di San Francesco ad Arezzo, compiuta dopo la sua morte da Piero della Francesca. La sua produzione, tuttavia, rientra nella corrente più tradizionalista della pittura fiorentina della prima metà del Quattrocento, poiché Bicci ebbe a proseguire con buona fortuna la bottega del padre Lorenzo di Bicci (Firenze, documentato dal 1370 al 1410), trovando in seguito un degno erede nel figlio Neri (Firenze, 1419-1492). Avviata la carriera entro i modi della tradizione tardotrecentesca, a partire dagli anni venti Bicci di Lorenzo cercò di dare al suo lessico una svolta in senso Gotico “internazionale” in seguito all’attività fiorentina di Gentile da Fabriano, cui rese palesemente omaggio con il disperso polittico eseguito nel 1433-1434, insieme con “compagno” Stefano di Antonio, per San Niccolò in Cafaggio (1433); un complesso ispirato al gentiliano Polittico Quaratesi per San Niccolò Oltrarno, tanto nello scomparto centrale firmato e datato 1433 (ora Parma, Galleria Nazionale), quanto nelle Storie di San Nicola della predella (divise tra il Metropolitan Museum di New York, l’Ashmolean Museum di Oxford, il Wavel Museum di Cracovia; un paio di tavolette sono inoltre passate sul mercato antiquario). Questo altarolo rientra in una tipologia assai frequentata dal pittore (si richiami a confronto la Madonna col Bambino e i santi Giovanni Battista e Giacomo della Pinacoteca Civica di Fabriano) e nell’addolcimento delle forme denota l’interesse per le novità rese note a Firenze negli anni venti sia da Gentile da Fabriano che da Arcangelo di Cola da Camerino.