Importanti Maioliche Rinascimentali

27 OTTOBRE 2014
Asta, 0025
12

PIATTO

Stima
€ 8.000 / 12.000
Aggiudicazione  Registrazione

PIATTO

Montelupo, pittore “Istoriatore della Bibbia”, 1575

 

Maiolica decorata in policromia con giallo, giallo ocra, bruno di manganese nella tonalità del marrone, verde e blu su smalto stannifero molto povero

alt. cm 5,8; diam. cm 31; diam. piede cm 11

Sul retro, al centro del cavetto, iscrizione in bruno di manganese nel tono del marrone “Come sollomoñ/ trouo di chera/ il fanciullo morto/ el il vivo Dettolle/ ala madre sua

 

Piccole felature; cadute di smalto fittamente crettato sul retro

 

Corredato da attestato di libera circolazione

 

Earthenware, covered with a very poor white tin glaze and painted in yellow, yellowy ochre, brownish manganese, green, and blue

H. 5.8 cm; diam. 31 cm; foot diam. 11 cm

On the back, at the centre of the well, inscription in brownish manganese ‘Come sollomoñ/ trouo di chera/ il fanciullo morto/ el il vivo Dettolle/ ala madre sua’

 

Minor hairline cracks; glaze losses; the glaze on the reverse is extensively crackled

 

An export licence is available for this lot

 

Piatto con cavetto poco profondo, ampia tesa appena inclinata e basso piede ad anello poco rilevato. Attorno al disco che ospita l’iscrizione è disegnata una doppia corona di petali.

Sul fronte, ambientata nell’agorà di un’antica città, è rappresentata la drammatica scena biblica del giudizio di Salomone (Re 3, 16-28), descritta poi anche nella lunga frase apposta sul retro.

Salomone, re d’Israele (961-922) e figlio di David, fu nominato alla successione per le pressioni della madre Betsabea. Ereditò uno stato assai ampio, ma rinunciò alle attività militari e perse alcuni territori, mantenendo buoni rapporti con le popolazioni vicine al punto da sposare una figlia del faraone. Nella capitale costruì il palazzo reale e il tempio per cui è famoso. Rimasero proverbiali le sue doti di giustizia e di sapienza, obiettività e imparzialità assolute. L’episodio descritto nel piatto è la celebre storia del giudizio di Salomone, che narra di due donne che vivevano insieme e avevano partorito negli stessi giorni un bambino: uno dei due morì nella notte e la madre ne scambiò il corpo con il figlio della compagna, la quale per questo motivo portò in giudizio l’altra donna rivolgendosi al re. Salomone ordinò allora di tagliare il bambino conteso in due e di darne una metà all’una e una metà all’altra. La vera madre allora rifiutò, piuttosto di fare del male al bimbo, e quindi il saggio re salvò il piccolo riconsegnandolo alla vera madre.

Sul piatto, Salomone è raffigurato mentre, seduto sul trono, collocato sotto un porticato antistante la piazza, indica il bambino tenuto in braccio da un soldato incaricato di ucciderlo; le due madri sono sulla destra del piatto, una in piedi e l’altra inginocchiata in segno di preghiera; dei soldati, alcune donne e un giovane appoggiato a una colonna alle spalle del re assistono curiosi alla scena.

Il disegno rapido e la tavolozza basata sui toni del giallo ocra aranciato, accompagnato dal blu cobalto acquarellato e dal verde ramina, presenta un carattere stilistico originale. Il piatto trova infatti riscontro nella serie prodotta dall’anonimo pittore attivo a Montelupo negli anni 1570-1575 denominato da Fausto Berti “Istoriatore della Bibbia”, il cui corpus di opere è stato recentemente aumentato e riordinato grazie alla pubblicazione dello studio di Carmen Ravanelli Guidotti. Particolarmente interessante è il confronto con uno di quei piatti: coerente è la distribuzione delle figure intorno a un personaggio in trono; lo stile pittorico è assai simile anche nell’aspetto dei personaggi, caratterizzati dalla figura snella e dai piedi allungati, con volti dal naso piccolo e sottile; lo stesso dicasi per i panneggi degli abiti, larghi e appiattiti. Pure la narrazione figurata, sapientemente espressiva, deriva dalle Figure de la Biblia illustrate da stanze tuscane di Gabriel Symeoni, opera pubblicata a Lione nel 1565 presso Guglielmo Rovello.

Gli elementi di confronto ci conducono quindi a un’attribuzione in ambito montelupino, contesto in cui questo prolifico pittore dipinse in maniera innovativa in questo stile così particolare e riconoscibile.