Stampe e disegni antichi e moderni-Libri Antichi

15 DICEMBRE 2014

Stampe e disegni antichi e moderni-Libri Antichi

Asta, 0018
FIRENZE
Palazzo Ramirez- Montalvo
Borgo degli Albizi, 26

Stampe  disegni dal XVI al XVIII secolo

ore 10,30 Lotti 1 - 144

Stampe e disegni dal XIX al XX secolo

ore 15,30 Lotti 145 - 262

Libri Antichi e Rari, Manoscritti e Autografi

ore 17

Esposizione

FIRENZE
dal 11 al 14 dicembre 2014
orario 10 – 13 / 14 – 19
Palazzo Ramirez-Montalvo
Borgo degli Albizi, 26
info@pandolfini.it

 
 
 
Stima   90 € - 35000 €

Tutte le categorie

91 - 120  di 337
100

Carracci, Ludovico

(Bologna 1555 – 1619)

STUDIO PER SAN GIOVANNI BATTISTA INGINOCCHIATO E STUDI DI MANI

Matita rossa su carta vergellata con parte di filigrana “Scudo con lettera M” (cfr. Woodward, 321). mm 227x163.

Al recto nell’angolo inferiore destro antica annotazione inventariale a penna “N:142”.

 

Secondo Nicholas Turner, autore dell’attribuzione, la figura di questo giovane San Giovanni costituisce una prima idea per il dipinto Il Battesimo di Cristo, attribuito a Ludovico e presumibilmente realizzato nella metà degli anni Ottanta del Cinquecento, oggi presso la Bayerische Staatsgemäldesammlungen di Monaco di Baviera (Brogi, 10). Non stupisca che nel dipinto di Monaco è Cristo inginocchiato davanti al Battista; l’inversione della posizione rispetto al presente disegno rivela un approccio fluido e teatrale alla composizione, consueto nella scuola emiliana a partire da Parmigianino. Ludovico usava spostare i suoi modelli in esperimenti di mobile coreografia, come se una stessa figura fosse costruita come modello per più figure. Un secondo disegno, presso la Goldman Colection di Chicago (Turner, 83), in relazione al medesimo dipinto, ritrae in controparte la figura del Cristo inginocchiato; anche in questo caso può essere ipotizzato un secondo utilizzo del modello nella figura di Isacco del Sacrificio di Isacco della Pinacoteca Vaticana.

 

L’opera è accompagnata dalla scheda del Prof. Nicholas Turner datata 18 marzo 2014.

 

Lotto provvisto di attestato di libera circolazione.

Lot provided with export licence.

 

Stima   € 6.000 / 8.000
Aggiudicazione  Registrazione
102 /1

David, Giovanni

(Cabella Ligure 1743 – Genova 1790)

ALLEGORIA DELLA FAMIGLIA GIUSTINIANI

Penna e inchiostro nero e acquerello policromo su carta vergellata. Riquadrato a filetti a penna e inchiostro nero e campiture in acquerello grigio e verde. mm 670x503.

Firmato a inchiostro bruno “Gio.David Gen.fec.” in basso a destra e monogrammato a inchiostro nero a sinistra .

In cornice.

 

Pubblicato in:

M. Newcome Schleier / G. Grasso, Giovanni David pittore e incisore della famiglia Durazzo, Torino 2003, D25 pagg. 49-50.

 

Provenienza:

Mercato dell’arte, Firenze 1977.

Collezione Bagnasco, 1982.

Collezione privata, Milano.

 

Lotto provvisto di attestato di libera circolazione.

Lot provided with export licence.

 

Insieme al disegno a penna e inchiostro bruno conservato al Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi (Inv. 92299. Newcome/Grasso, D24), questo grande acquerello dal complesso registro compositivo, testimonia la partecipazione di Giovanni David al concorso indetto nel 1782 per la decorazione di volta della Sala del Maggior Consiglio nel Palazzo Ducale di Genova. Il rifacimento delle decorazioni del palazzo, distrutte da un incendio nel 1777, fu deliberato dalle autorità cittadine che nell’aprile del 1778 invitarono finanziatori privati a sostenere il progetto. La famiglia Giustiniani, raccogliendo l’invito del consiglio, bandì un concorso il 13 agosto 1782; i progetti dovevano misurare 50 palmi in lungo e 19 palmi in larghezza. Parteciparono al concorso 15 artisti i cui bozzetti furono esposti nell’agosto 1783 nel Chiostro di Santa Maria di Castello per 12 giorni. La candidatura di David, caldeggiata da Charles de Wailly, non valse all’artista la selezione fra i tre finalisti che la giuria, composta da alcuni membri di casa Giustiniani, dal doge Airoli e i pittori Antonio Villi e Giambattista Gnecco, scelse in Giovanni Cristoforo Unterberger, James Durno e Giandomenico Tiepolo.

Il 23 agosto 1784 la commissione fu assegnata a Giandomenico Tiepolo che terminò l’opera nel novembre 1785. Dell’affresco di Tiepolo, sostituito nel 1866 da una Allegoria della Liguria di Giuseppe Isola, rimane unica testimonianza in un bozzetto ad olio conservato al Metropolitan Museum (Inv. 13.2).

I personaggi di questo articolato bozzetto si ritrovano anche in quello di Tiepolo ed in quello di Martin Knoller (Staatsgalerie di Stoccarda. Inv. 2296), partecipante al concorso.

Al centro Jacopo Giustiniani in armatura e corona di alloro fa dono al doge di Genova della spada del re di Aragona, simbolo della resa nella battaglia navale di Ponza del 1435. In alto a destra è l’allegoria della Liguria, affiancata dalla Giustizia e altre divinità, che conversa con la figura inginocchiata, che rappresenta l’isola di Chio nell’atto di indicare i 18 fanciulli martiri cristiani uccisi dai turchi nel 1566. La croce e la corona papale in alto a sinistra simboleggiano le chiese edificate dai Giustiniani a Chio prima dell’invasione mussulmana. Alle spalle del doge su un piedistallo è Giano, simbolo di Genova, e Nettuno più in basso su un carro che gli offre i doni del mare. Il tridente di Nettuno indica lo stemma Giustiniani sopra a due divinità fluviali in basso a destra.

 

Bibliografia:

G. Martinola, L’architetto Simone Cantoni (1739 – 1818), Bellinzona 1950, pagg. 49-50.

M. Newcome, Disegni genovesi dal XVI al XVIII secolo, Firenze 1989, n. 113.

M. Newcome, Kunst in der Republik Genua, Francoforte 1992, nn. 123,124.

M. Newcome, Drawings by Giovanni David, in: “Master Drawings” 1993 vol. 31-4, pagg. 472-474, fig.8.

 

 

Stima   € 35.000 / 45.000
Aggiudicazione  Registrazione
112

Giani, Felice

(San Sebastiano Curone 1758 – Roma 1823)

MUZIO SCEVOLA DAVANTI A PORSENNA

Penna, inchiostro e acquerello bruno con rialzi a tempera bianca. Riquadrato a penna con doppio filo. mm 530x700.

Firmato in basso a destra “Giani Inv”.

 

La raffigurazione di questo grande foglio, pervasa di intensa teatralità e ricchezza scenica, propone un tema altre volte visitato da Felice Giani. Una diversa versione del soggetto è proposta in un disegno a penna di minori dimensioni conservato presso il Cooper-Hewitt Museum di New York (Inv. 1901.39.2257. Ottavi Cavina, A1.249). Nella raffigurazione delle gesta degli eroi romani per le decorazioni delle residenza bolognese del conte Antonio Aldini, Segretario di Stato del Regno, Giani reinventa un’ulteriore versione dell’episodio di Muzio Scevola. Ottavi Cavina osserva che mentre i lavori in Palazzo Aldini furono eseguiti intorno al 1805, la datazione del presente disegno deve essere collocata certamente nell’ultimo decennio del XVIII secolo, quando la predominanza delle figure entro uno spazio di forte suggestione scenografica non ha ancora ceduto il campo al gusto Impero del nuovo secolo.

Curioso notare in alto al centro il cartiglio “SPQE”, una licenza storica, ironica e stravagante, che l’artista inventa per indicare il “Senato e Popolo Etrusco” in analogica contrapposizione alla simbologia  del potere Romano.

 

Pubblicato in:

Idea Prima. Disegni, modelli preparatori e pittura di tocco dal Cinquecento al Settecento, Galleria Savelli, Bologna 1996. Pagg. 139-142 (Scheda a cura di A. Ottani Cavina).

A. Ottani Cavina, Felice Giani 1758 – 1823 e la cultura di fine secolo, Milano 1999, pag. 795, n. 1141.

 

Provenienza:

Galleria Savelli, Bologna

Collezione privata, Milano

Stima   € 25.000 / 35.000
91 - 120  di 337