Reperti Archeologici

23 GIUGNO 2015

Reperti Archeologici

Asta, 0005
FIRENZE
Palazzo Ramirez Montalvo
Borgo degli Albizi, 26
ore 15.30
Esposizione
FIRENZE
19-22 Giugno 2015
orario 10–13 / 14–19
Palazzo Ramirez-Montalvo 
Borgo degli Albizi, 26
info@pandolfini.it
 
 
 
Stima   250 € - 60000 €

Tutte le categorie

91 - 120  di 212
97

COLLEZIONE DI OTTO REPERTI DICHIARATA DI ECCEZIONALE INTERESSE ARCHEOLOGICO CON D.S.R. 20/11/2001

 

A) TESTA FEMMINILE

Materia e tecnica:  marmo bianco a grana grossa, scolpito e levigato

Testa-ritratto raffigurante donna con complessa acconciatura formata da trecce avvolte a cercine attorno alla testa. La fronte è incorniciata dai capelli lievemente ondulati e schiacciati, fitta serie di ricci schiacciati che arrivano a coprire parte delle orecchie. Occhi a mandorla con indicazioni delle palpebre in rilievo; zigomi leggermente pronunciati, mento ovale.

Stato di conservazione: profondamente abrasa; mancante di parte del collo, del naso e dell’orecchio sinistro.

Dimensioni: alt. cm. 23,8

Datazione:  II-III sec. d. C.

 

 

B) SPECCHIO IN  BRONZO INCISO

Materia e tecnica: bronzo fuso, decorazione ad incisione.

Specchio a disco  con manico a verga  sagomato. Dalla parte specchiante presenta sul bordo una fitta perlinatura e una palmetta aperta sopra al codolo d’innesto nel manico.

Decorazione: eseguita dalla parte non riflettente, leggermente concava, mostra entro una cornice di foglie le figure affrontate dei Dioscuri, raffigurati come due giovani nudi, con clamide sulle spalle; la figura a sinistra è seduta su un masso e si appoggia con la sinistra alla lancia, mentre l’altra è stante e stende la mano destra in avanti mentre l’altro braccio è disteso lungo il fianco.

Produzione: Etruria Centro Meridionale

Stato di conservazione:  integro, ossidato e corroso.

Dimensioni: lungh. cm. 25,4; diam. cm. 18.

Datazione:   IV sec. a. C.

 

Per confronti: D. Rebuffat-Emanuel Le miroir étrusqued’après la Collection du Cabinet des Médailles, Roma 1973

 

 

 

C) TESTA DI AFRODITE

Materia e tecnica:  marmo bianco greco a grana grossa, scolpito e levigato.

La testa è scolpita grandezza naturale, la dea è raffigurata assorta, con ampia fronte, gli occhi rivolti verso il basso e fortemente chiaroscurati che guardano nel vuoto. Le palpebre sono in rilievo ed è indicato il dotto lacrimale; le guance sono modellate morbidamente con zigomi appena accennati, il naso è rettilineo, la bocca piccola con labbra carnose appena socchiuse, il mento tondeggiante completa l’elegante ovale del volto.

Stato di conservazione: si conserva solo il volto e l’attacco del collo, naso frammentario, scheggiature diffuse

Dimensioni: alt. cm. 18

Datazione:  inizi II sec. d. C., copia romana da un originale prassitelico del IV sec. a. C.

 

Provenienza: asta Christie’s 29-30 Ottobre 1996, lotto 622, Mauerbach, Oggetti depredati dai nazisti posto in vendita per le vittime dell’Olocausto

L’utilizzo del marmo greco fa ritenere che la scultura sia stata eseguita in un atelier di copisti greci, su committenza romana

 

 

 

D) URNETTA CINERARIA

Materia e tecnica: argilla depurata rosata, modellata a stampo, dipinta in bianco, rosa,  azzurro, nero e giallo ocra

La cassa di forma parallelepipeda è decorata sul fronte col mito etrusco dell’eroe che combatte con l’aratro;  al centro un uomo in nudità eroica,  con la clamide cinta attorno ai fianchi,  volto a destra, abbatte col timone di un aratro un guerriero; questi, già caduto, è coperto dal grande scudo rotondo che usa per difendersi assieme alla spada impugnata nella mano destra; completano la scena su ciascun lato figure di guerrieri con elmo, spada e grande scudo, in atto di avanzare contro l’eroe centrale.

Produzione: Chiusi

Stato di conservazione: integralmente ricomposta da tre frammenti, conserva ancora una vivace policromia

Dimensioni:  cm 39,5x20,4x22

Datazione: seconda metà del II sec. a. C.

 

Il mito raffigurato è, insieme a quello del fratricidio di Eteocle e Polinice, il più diffuso nelle urne fittili a stampo di produzione chiusina. Gli studiosi concordano nel riconoscere in queste raffigurazioni un eco delle lotte sociali che si svolsero in Etruria durante il II sec. a. C.

 

Per confronti:  Artigianato artistico, Firenze1985, pp 106-110, nn.105 e 117-120, catalogo della mostra svoltasi a Volterra e Chiusi nell’Anno degli Etruschi

 

 

 

E) COPERCHIO DI URNA VOLTERRANA

Materia e tecnica: alabastro volterrano scolpito

Coperchio di urna cineraria volterrana raffigurante il defunto come banchettante, sdraiato a sinistra su una kline , appoggiato sul gomito sinistro ad un cuscino, a torso nudo con corona floreale fra i capelli, nell’atto di sorreggere una patera nella mano destra.

Produzione: Volterra

Stato di conservazione: incrostata, dilavata e consunta dalla lunga permanenza agli agenti esterni

Dimensioni: cm  50x23x30

Datazione:  fine II- inizi I sec. a. C.

 

 

 

F) URNETTA CINERARIA CON COPERCHIO 

Materia e tecnica: argilla depurata rosata, modellata a stampo, dipinta in bianco, rosa,  azzurro, nero e giallo ocra

Coperchio: raffigura il defunto sdraiato verso sinistra in un letto coperto dal suo himation, la testa affondata in due morbidi cuscini; i capelli sono dipinti in rosa, il volto in avorio, il mantello in bianco, i cuscini e il bordo in rosa e giallo

Cassa: di forma parallelepipeda è decorata sul fronte con la scena di combattimento fra i due fratelli Eteocle e Polinice, per la supremazia su Tebe e costituisce il punto culminante della tragedia di Eschilo I sette contro Tebe; il momento raffigurato è quello dell’uccisione vicendevole; la figura a sinistra, Eteocle, sembra uscire vittorioso dal combattimento, l’armatura è intatta ed egli affonda con la destra la propria spada nella gola del fratello Polinice, afferrando con la sinistra il bordo dello scudo con cui l’altro si copre. Questi, caduto sulle ginocchia, ha perso il suo elmo che è rotolato a terra fra le gambe del fratello, ma riesce egualmente ad affondare la propria spada nel ventre di Eteocle. Ai lati si trovano, quasi in ruolo di secondi, due demoni femminili alati che indossano un corto chitone, la cui parte superiore è drappeggiata sul petto; le braccia sono coperte da lunghe maniche. Entrambe le figure calzano stivali e tengono faci accese, stendendo ciascuna un braccio verso i guerrieri moribondi che stanno per accompagnare nell’aldilà. Tutta la scena è inquadrata  da due lesene scannellate laterali  ed ha un kyma ad ovoli nella parte superiore. Si conservano tracce di un’iscrizione suddipinta in nero lungo il bordo.

Produzione: Chiusi

Stato di conservazione: coperchio: alcune scheggiature, cassa: integra, matrice stanca, policromia consunta.

Dimensioni:  cm 43,5x21x26

Datazione: seconda metà del II sec. a. C.

 

Per confronti: Artigianato artistico in Etruria  Firenze1985, pag. 108, nn. 107-114 catalogo della mostra svoltasi a Volterra e Chiusi nell’Anno degli Etruschi

 

 

G) COPERCHIO DI URNA VOLTERRANA

Materia e tecnica: calcare tufaceo giallino

Coperchio di urna cineraria volterrana raffigurante la defunta come banchettante, sdraiata a sinistra su una kline , appoggiata sul gomito sinistro ad un doppio cuscino, la testa velata, una collana a torques e armille ai polsi. La donna indossa un chitone fermato in vita da una cintura e tiene il braccio  destro steso lungo il fianco. La statua, cosa assai rara, è scolpita anche dalla parte posteriore.

Produzione: Volterra

Stato di conservazione: scheggiata e consunta dalla lunga permanenza agli agenti esterni

Dimensioni: cm  73x27x48

Datazione: fine II, inizi I sec. a. C.

 

Stima   € 18.000 / 25.000
Aggiudicazione  Registrazione
102

RARISSIMA TESTA SUMERICA

Materia e tecnica: psilomelano, intagliato, levigato e inciso

La piccola testa raffigura un uomo calvo con sopracciglia realizzate ad incisione, occhi amigdaloidi profondamente scavati per l’inserimento della pupilla in altro materiale oggi mancante, naso largo, zigomi sporgenti, bocca sottile con le labbra socchiuse, grandi orecchie e lunga barba composta in riccioli fluenti; sulla nuca un’incisione a stella

Produzione: arte mesopotamica sumerica

Stato di conservazione: integra

Dimensioni: alt. cm 4

Datazione: prima metà III millennio a.C.

Sotto il profilo stilistico la testina maschile barbata si inquadra coerentemente in una tipica produzione mesopotamica sumerica della prima metà del III millennio a.C. e trova precisi confronti in numerose raffigurazioni della statuaria dell’epoca.

La tipologia del materiale, di uso eccezionale nella glittica sumerica, conferma la rarità del pezzo.

Corredato di certificato di analisi metallografiche e microscopiche del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università la Sapienza di Roma in data 30 aprile 1990, che ne attesta l’autenticità

 

Bibliografia: G. Devoto, A. Molayem, Archeogemmologia. Pietre antiche-glittica. Magia e litoterapia, Roma, 1990, p. 208, tav. VII

Per confronti: A. Parrot,  I Sumeri, Milano 1982, p. 153, fig. 148

 

Il reperto è corredato da attestato di libera circolazione                                                                          

Stima   € 7.000 / 10.000
Aggiudicazione  Registrazione
91 - 120  di 212