IMPORTANTI MOBILI, ARREDI E OGGETTI D'ARTE

22 APRILE 2015

IMPORTANTI MOBILI, ARREDI E OGGETTI D'ARTE

Asta, 0003
FIRENZE
Palazzo Ramirez Montalvo
Borgo degli Albizi, 26
ore 15.30
Esposizione
FIRENZE
17-20 Aprile 2015
orario 10 – 13 / 14 – 19
Palazzo Ramirez-Montalvo
Borgo degli Albizi, 26
info@pandolfini.it
 
 
 
Stima   250 € - 60000 €

Tutte le categorie

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COPPIA DI SPECCHIERE, VENEZIA, MANIFATTURA DI MICHELANGELO GUGGENHEIM, 1890 CIRCA

in legno intagliato e dorato con applicazioni in vetro. Il battente ligneo include una larga modanatura in vetro verde chiusa fra registri intagliati e dorati a motivi di foglie e dentelli e interrotta da cartigli; la parte superiore è incurvata con un andamento spezzato e sormontata da una rocaille asimmetrica, arricchita di altri elementi in vetro verde, e di foggia speculare nei due esemplari, cm 240x110.

 

Due specchiere veneziane di Michelangelo Guggenheim (1836-1914)

di Alvar Gonzalez-Palacios, 16 marzo 2015

 

Questi due lavori sono di una qualità e di un carattere così precisi da non far sorgere dubbio alcuno riguardo l’attribuzione. La loro concezione artistica e la qualità tecnica sono fra i migliori esempi della produzione di Michelangelo Guggenheim, uno dei più felici evocatori del capriccio rococò nel secondo Ottocento, di quello che in tedesco si chiama zweite Rokoko. Il primo paragone utile per dimostrare la paternità di queste nobili specchiere è il gruppo di mobili realizzato per la Villa Reale di Monza in occasione della visita dell’Imperatore Guglielmo II di Germania, approntato nel 1890. Alcuni di quegli arredi si conservano oggi nel Palazzo del Quirinale dove vennero trasferiti nel 1919. Sono perfettamente documentati come opere del Guggenheim con l’aiuto, per la doratura, di Giovanni Silvano, laccatore e pittore attivo allora per la Casa Reale dei Savoia.

Motivo principale di quegli arredi e delle nostre specchiere è la presenza di rifiniture in vetro di Murano verde che compongono dei battenti, gocce, foglie e piccole rocaille adattandosi alle sagome lignee intagliate.

La carriera del veneziano Michelangelo Guggenheim (1836-1914) comincia ad essere studiata solo in questi ultimi anni e resta relativamente poco nota. I mobili conservati al Quirinale sono fra le poche opere di Guggenheim documentate. Anteriori all’esecuzione dei mobili per la famiglia reale però è il suo vasto intervento in Palazzo Papadopoli a Venezia illustrato in un volume specifico del 1882 dove l’autore qualifica la propria attività. La carriera dell’artista doveva essere comunque matura intorno al 1857 quando inaugura a Palazzo Balbi a San Toma’ un vero e proprio stabilimento sia per lo studio che per il rifacimento di oggetti antichi. Questa sua attività include anche collezioni di opere e frammenti artistici di altre epoche, soprattutto di tessuti e merletti molti dei quali vennero donati al Museo Correr; si concluse solo con la morte e l’asta del suo Stabilimento nel 1913. Lungo la sua vita partecipò a diverse mostre internazionali (Vienna nel 1873, Venezia 1887). Mi è capitato di identificare alcune opere certamente di sua mano ma che sono ancora considerate settecentesche. Mi riferisco ad una coppia di specchiere conservate nel Museo Poldi Pezzoli di Milano e ad una poltrona (pressoché identica a quelle del Quirinale) custodita nel Castello di Weesenstein dove è considerata opera sassone del XVIII secolo. Al pari delle poltrone del Quirinale essa presenta un certo gusto germanico ricco e generoso. Come dicevamo sopra questi arredi dorati, scintillanti di vetro colorato, bene si adeguano al particolare gusto favorito dalle corti germaniche del secondo Ottocento che ebbe il suo apice in certe pagine di Richard Strauss e nel fasto patrocinato dal Re di Baviera Ludwig II. A quanto Guggenheim stesso scrisse, l’infelice sovrano, suo ammiratore come lo fu anche di Richard Wagner, gli conferì una lusinghiera onorificenza.

 

Stima   € 60.000 / 80.000
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