21 marzo 2017 | MOBILI, ARREDI E OGGETTI D’ARTE: TRE PROPRIETÀ FIORENTINE E GLI ARREDI DI BRUNO BUITONI

Da sempre chi frequenta le aste cerca mobili e oggetti provenienti direttamente dalle collezioni private, meglio ancora se da proprietà importanti. E proprio questo sarà il filo conduttore della prossima asta di Mobili, Arredi e Oggetti d'Arte in programma da Pandolfini a Firenze il 21 marzo, con esposizione dal 17 al 20 nelle sale al primo piano di Palazzo Ramirez Montalvo.

Quasi 300 lotti provenienti esclusivamente da affidamenti privati singoli oppure d’intere collezioni, di cui quattro particolarmente nutrite, proposti in un catalogo che spazia dal Trecento fino al secolo scorso mettendo insieme elementi d'arredo e oggetti d'arte, arazzi e tappeti.

Già appartenuto ad Archer Milton Huntington, il CASSONE illustrato nella copertina del catalogo, opera di un intagliatore fiorentino del XVI secolo, merita una segnalazione per la grande qualità degli altorilievi che decorano il fronte e i fianchi, scolpiti nel massello di noce e lumeggiati in oro, raffiguranti l'episodio mitologico di "Apollo e Artemide che trafiggono con le frecce i figli e le figlie di Niobe" la cui stima 30.000/50.000 euro.

Interessante è la PENDOLA in bronzo dorato e brunito eseguita in Francia agli inizi del XIX secolo, il cui modello dedicato “Au Matelot” (Al Marinaio) deriva da un disegno di Jean Simon Deverberie, rinomato bronzista e artigiano francese che fu il primo a introdurre il tema del “Buon Selvaggio” nella costruzione di casse decorative per gli orologi, stimato 4.000/6.000 euro. Una tematica, questa, giunta all'apice del suo successo alla fine del diciottesimo secolo, complici la filosofia romantica e illuminista di Jean-Jacques Rousseau così come le numerose relazioni su viaggi d'esplorazione nelle terre australi che narravano di popoli pacifici perché liberi dalla corruzione generata dalla società. Ai successi letterari nati sulla scia di questo mito, si affianca la fervida produzione di oggetti decorativi, spesso realizzati, come nel nostro caso, in bronzo a creare un felice contrasto cromatico tra la patina scura della pelle del “buon selvaggio” e l'oro con il quale sono raffigurati i suoi accessori.

Sempre della metà del XIX secolo è un OROLOGIO in malachite realizzato in Russia, a catalogo per 3.000/4.000 euro, degno di nota per la provenienza: infatti nella proprietà attuale, fiorentina, arrivò direttamente dalle collezioni di Matteo Bittheuser, segretario intimo del granduca di Toscana Leopoldo II.

La sinuosità della linea, caratteristica principale dei mobili del Settecento, trova la sua più chiara espressione nei mobili a urna, come il CASSETTONE lombardo di pieno XVIII secolo che andrà in asta con la stima di 10.000/15.000 euro. Le filettature a nastro che si snodano sulle superfici in radica di ulivo, sottolineano i moti curvilinei di fianchi e fronte in cui l’assenza della partizione a cassetti da maggior risalto alla pittoricità del legno.

Poi due rari OROLOGIO-QUADRO dell’Ottocento con carillon, entrambi raffiguranti paesaggi marini dipinti ad olio su lamiera, dei quali uno impreziosito dal movimento automatico delle figure in primo piano che animano la scena, stimati 3.000/5.000 euro ciascuno.

E ancora mobili, sculture, cornici e arazzi a completare un catalogo selezionato e al tempo stesso ricco di proposte, tutte di alto livello dal punto di vista della qualità. Insomma una buona occasione anche per chi è stato sempre restio ad avvicinarsi al mondo dell’antiquariato.