Libri, manoscritti e autografi

20 GIUGNO 2017

Libri, manoscritti e autografi

Asta, 0215
FIRENZE
Palazzo Ramirez-Montalvo
Borgo degli Albizi, 26
ore 10.30
Esposizione
FIRENZE
16-19 Giugno 2017
orario 10-13 / 14–19 
Palazzo Ramirez-Montalvo
Borgo degli Albizi, 26
info@pandolfini.it
 
 
 
Stima   150 € - 25000 €

Tutte le categorie

1 - 30  di 122
14

(Anatomia – Illustrati 600) BARTHOLIN, Thomas. Anatome quartum renovata. Lugduni, Joan. Ant. Huguetan, & soc., 1677.

In 8vo (188 x 110 mm). [xxx] 806 [20] pp. Ultima bianca. Antiporta calcografica colorata a mano, vignetta calcografica al frontespizio, che è stampato in rosso e nero, ritratto dell’autore, e 120 tavole calcografiche (di cui 10 ripiegate e due a doppia pagina), così distribuite: 1) “De infimo ventre”: LIV tavole per lo più a piena pagina, più 2 non numerate. 2) “De media cavitate”: XII tavole a piena pagina più 2 non numerate. 3) “De suprema cavitate”: XVI tavole a piena e mezza pagina. 4) “De artubus”: IV tavole (di cui tre ripiegate). 5) “De venis”: X tavole più una ripiegata. 6) “De arteriis”: II tavole di cui una ripiegata. 7) “De nervis”: II tavole più 2 ripiegate. 8) “De ossibus”: IX tavole di cui una ripiegata. “De motu chyli et sanguinis”: III tavole più una. Pelle di scrofa coeva decorata a secco, titolo manoscritto al dorso, tagli azzurri. Qualche strappo ad un paio di tavole, qualche carta pallidamente brunita, per il resto buona copia.

             Copia genuina di questo importante manuale di anatomia, profusamente illustrato da 120 tavole calcografiche. Thomas Bartholin (1616-1680), anatomista danese, fu il primo a descrivere il sistema linfatico umano e sostenne la teoria della circolazione del sangue del medico inglese William Harvey. Insegnò all'Università di Copenaghen e fu medico del re Cristiano V.
Stima   € 350 / 450
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45

(Architettura – Illustrati 500) VITRUVIO. Architettura con il suo commento et figure Vetruvio in volgar lingua raportato per m. Gianbatista Caporali di Perugia. 1536. (Stampato in Perugia, nella Stamparia del Conte Iano Bigazzini, il dì primo d’Aprile, l’Anno 1536).

In folio piccolo (264 x 195 mm). [iii] 131 carte. Segnatura: A¹² B-Q8 R². Frontespizio architettonico xilografico, ritratto xilografico di Giano Bigazzini alla carta A2r, numerose illustrazioni xilografiche nel testo (di cui alcune ripiegate), grandi iniziali xilografiche. Testo circondato dal commento in corpo più piccolo. Pieno marocchino color nocciola, titoli e decorazioni in oro al dorso, custodia rivestita in carta marmorizzata. Frontespizio rifilato, minimi restauri marginali alle carte successive, il bifolio D4-D5 ha il margine inferiore leggermente più corto, altre tracce del tempo, ma nel complesso buona copia.

            Prima edizione tradotta e commentata da Giovan Battista Caporali (1476-1560), architetto e pittore, che comprende i primi cinque libri dell’Architettura di Vitruvio. Si tratta dell’unica opera pubblicata dal conte Giano Bigazzini, ritratto all’inizio del libro. Come risulta da documenti d’archivio, egli allestì una sua officina tipografica noleggiando torchio e caratteri da Cosimo Veronese, e ingaggiando il compositore Vittorio Muzioli. Testo ed illustrazioni seguono il modello della famosa edizione di Como del 1521, ma presentano qui un singolare carattere popolaresco, che fa di questa opera una delle più belle edizioni illustrate pubblicate nel XVI secolo a Perugia.

 

Stima   € 900 / 1.000
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46

(Architettura – Illustrati 500) VITRUVIO. I dieci libri dell’architettura di m. Vitruvio. Tradotti & commentati da mons. Daniel Barbaro eletto Patriarca d'Aquileia, da lui riveduti & ampliati; & hora in piu commoda forma ridotti. In Venetia, appresso Francesco de’ Franceschi senese & Giovanni Chrieger Alemano Compagni, 1567.

In 4to (248 x 182 mm). [viii] 506 [i.e. 512] pp. Segnatura: a4 A-2H4 2I² 2K4 2L² 2M-3T4. I fascicoli I e L sono numerati ognuno come una sola pagina e contengono una illustrazione sulle due pagine interne, mentre le pagine esterne sono bianche. Frontespizio architettonico xilografico, numerose illustrazioni xilografiche nel testo, diagrammi tabelle e notazioni musicali, fregi e iniziali xilografici. Testo in romano e in corsivo. Mezzo marocchino marrone con angoli, piatti marmorizzati, titoli e decorazioni in oro al dorso. Breve galleria di tarlo e pallida gora al margine inferiore dei primi fascicoli, macchia d’unto al margine interno degli ultimi fascicoli, altre trascurabili tracce del tempo, ricorrenti annotazioni coeve ai margini, ma nel complesso buona copia genuina.

            Seconda edizione in volgare dell’Architettura di Vitruvio (la prima uscì nel 1556 per i tipi del Marcolini), tradotta e commentata da Daniele Barbaro, patriarca cattolico e umanista italiano, studioso di filosofia, matematica e ottica. L’opera è profusamente illustrata da oltre cento xilografie (di cui due a doppia pagina e numerose a piena pagina) che raffigurano soprattutto architetture e dettagli architettonici, ma anche macchine, orologi e mulini, attribuite all’intagliatore tedesco Giovanni Chrieger. Fascinoso esemplare ricco di marginalia coevi.

 

Stima   € 1.000 / 1.200
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47

(Architettura – Illustrati 600) VITRUVIO. Les dix livres d’architecture de Vitruve corrigez et traduits nouvellement en François, avec des Notes & des Figures. Seconde Edition reveuë, corrigée, & augmentée. Par M. Perrault. A Paris, chez Jean Baptiste Coignard, 1684.

In folio (420 x 280 mm). [xviii] 354 [16] pp. [1] tavola. Antiporta calcografica incisa da Scotin su disegno di Sébastien Le Clerc, due testatine, due iniziali, un finalino e 67 tavole calcografiche (di cui 8 a doppia pagina montate su brachette); numerose illustrazioni xilografiche e diagrammi nel testo. Vitellino coevo, dorso a 6 nervi e 7 comparti, il secondo con tassello in marocchino rosso con titolo dorato, gli altri riccamente decorati in oro, sguardie marmorizzate, tagli spruzzati di rosso. Legatura sciupata, pagine leggermente ingiallite, irrilevanti tracce del tempo.

Seconda e più completa edizione tradotta e commentata da Claude Perrault, dopo la prima del 1673. Perrault (1613-1688), fratello del celebre Charles autore di favole, fu architetto di fama (partecipò alla costruzione della facciata est del Louvre). “L’unica traduzione di Vitruvio in francese, quella di Jean Martin del 1547, era ormai giudicata del tutto insufficiente. Una nuova traduzione che rappresentasse un riferimento teorico ufficiale e autorevole per l’Architettura francese, era una necessità impellente nell'ambito della politica culturale centralistica di Colbert che avrebbe portato, nel 1671, alla fondazione dell’Accademia reale di Architettura. La traduzione dei dieci libri del De architectura era un'impresa difficile e complessa […]. Alla conoscenza del latino e del greco, occorreva che fosse associata, oltre alla ovvia competenza teorica, storica e pratica in architettura, anche quella in una varietà di campi delle scienze naturali e della tecnica. Dando prova del rigore del suo approccio metodologico, Perrault riuscì nel difficile compito affidatogli da Colbert. La sua molteplicità di interessi, acutezza logica e rigore scientifico fecero sì che, nel relativamente breve tempo di sei o sette anni, egli portasse a termine l'opera, pubblicata nel 1673, raggiungendo un risultato da allora unanimemente apprezzato per la sua alta qualità scientifica. Nel ricchissimo apparato di note, Perrault riuscì spesso a chiarire passi oscuri e a lungo controversi, facendo anche ricorso alle sue conoscenze ed esperienze dirette in campo scientifico. L’opera fu ampiamente letta e commentata in un gran numero di sedute dell'Accademia reale di Architettura”. (Wikipedia) Le splendide e raffinatissime tavole calcografiche a corredo del testo sono opera dei maggiori incisori del tempo.

 

Stima   € 800 / 1.000
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20

(Astronomia – Scienze – Illustrati) GALILEI, Galileo. Opere di Galileo Galilei divise in quattro tomi, in questa nuova edizione accresciute di molte cose inedite. Tomo primo [- quarto]. In Padova, nella stamperia del Seminario appresso Gio. Manfrè, 1744.

4 volumi in 4to (244 x 186 mm). [viii] lxxxviii [iv] 601 [1] pp. [iv] 564 pp. [iv] 486 pp. [viii] 342 [2] pp.

Ritratto calcografico di Galileo in antiporta, primo frontespizio in rosso e nero con vignetta xilografica, iniziali e fregi xilografici. [3] tavole calcografiche nel primo volume (di cui una ripiegata in fine), una nel secondo volume, e un’antiporta aggiunta posteriormente (datata 1817) nel quarto volume, “copia fedele del Rame inciso da Stefano della Bella” che compare in antiporta alla prima edizione del Dialogo dei massimi sistemi. Numerosi diagrammi e illustrazioni xilografiche nel testo. Mezzo vitellino fulvo coevo, piatti marmorizzati, dorsi lisci con ricca decorazione in oro. Ex libris cartaceo con monogramma “GS” applicato a tutti i frontespizi, tagli leggermente fioriti, altre minime tracce del tempo, per il resto copia molto buona.

            Bell’esemplare di questa importante terza edizione collettiva delle Opere di Galileo “molto più completa e ordinata delle due precedenti” (Riccardi I/1, 522, 22), diretta e commentata dall’astronomo Giuseppe Toaldo. È qui incluso per la prima volta dopo la messa all’indice il celebre Dialogo dei massimi sistemi, pubblicato autonomamente 1632 ma appunto inserito nell’Index Librorum Prohibitorum l’anno successivo, e da lì rimosso solo nel 1835. La presente edizione reca infatti all’inizio del Dialogo un’avvertenza al lettore nella quale i curatori professano di conformarsi alla ritrattazione dell’Autore e di proporre la questione del moto della Terra “come pura Ipotesi Matematica … non volendoci noi in minima cosa dipartire dalle venerate prescrizioni della S. Romana Chiesa.” Essi vollero comunque arricchire il presente testo del Dialogo con le note apposte da Galileo in un esemplare a stampa conservato presso la Biblioteca del Seminario. Compare in questa edizione per la prima volta anche il Trattato del modo di misurare con la vista, alle pp. 592-602 del primo volume. 

(4 volumi)
Stima   € 2.000 / 2.500
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30

(Bodoni – Illustrati 700 - Parma) PACIAUDI, Paolo Maria. Descrizione delle feste celebrate in Parma l’anno 1769. Per le auguste nozze di sua altezza reale l’infante Don Ferdinando colla reale arciduchessa Maria Amalia. In Parma, nella Stamperia reale, [1769].

In folio (554 x 396 mm). [viii] 76 pagine di testo su due colonne in italiano e francese. Antiporta architettonica, grande vignetta alle armi Borbone con leoni di Spagna e trofei militari al frontespizio, 5 testate, 8 iniziali, 19 finalini e 36 tavole fuori testo (di cui 6 a doppia pagina). Piena pelle coeva con armi Borboniche in oro al centro dei piatti entro cornice floreale, dorso a 7 nervi e 8 comparti, il secondo con tassello in marocchino rosso con titoli in oro, gli altri decorati in oro, tagli spruzzati d’azzurro. Tracce del tempo all’occhiello, due tavole con strappo lungo l’attaccatura alla brachetta, abrasioni e restauri alla legatura, ma nel complesso esemplare assai bello.

            Uno dei più straordinari libri pubblicati da Bodoni, realizzato agli inizi della sua carriera in collaborazione con Ennemond Alexandre Petitot (1727-1801), “primo architetto” della corte di Parma dal 1753. L’opera descrive i grandiosi spettacoli allestiti in occasione delle nozze tra Ferdinando I di Borbone e Maria Amalia d'Asburgo-Lorena nel 1769, di cui Petitot aveva disegnato progetti architettonici, scenografie e costumi, qui magistralmente riprodotti all’acquaforte da Benigno Bossi ed altri maestri dell’epoca. Colpiscono per la loro bellezza il frontespizio, la testatina con i putti, la grande tavola che illustra il torneo nell’anfiteatro, la galleria di fantasiosi costumi, la raccolta di stemmi minuziosamente illustrati, le danze e recite nel Boschetto d’Arcadia, la tavola finale con i fuochi d’artificio. Non sono da meno l’impaginazione e la stampa di Bodoni, che suddivise i testi su due colonne, a sinistra l’italiano in corsivo, a destra il francese in carattere romano, separati da un doppio filetto e  disposti in modo armonico e arioso sulla pagina. Il libro ebbe un successo enorme. Brooks 6 lo definisce “il più attraente di tutti i libri di Bodoni per la bellezza delle figure”.

 

Stima   € 2.500 / 3.000
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28

(Botanica – Illustrati 500) MATTIOLI, Pietro Andrea. Commentarii in sex libros Pedacii Dioscoridis Anazarbei de medica materia, iam denuo ab ipso autore recogniti, et locis plus mille aucti. Adiectis magnis, ac novis plantarum, ac animalium iconibus, supra priores editiones longè pluribus, ad vivum delineatis. Venetiis, ex officina Valgrisiana, 1565.

In folio (346 x237 mm). [172] 1459 [13] pp. Marche tipografiche al frontespizio, al verso di 6g4 e in fine; ritratto xilografico a piena pagina di Mattioli al verso della carta M6 (rifilato al margine superiore), oltre mille grandi xilografie soprattutto di piante e fiori, ma anche di animali; grandi xilografie di alambicchi nel supplemento finale De ratione distillandi aquas ex omnibus plantis. Mezza pergamena con angoli, tassello con nome dell’autore in oro al dorso. Qualche margine superiore leggermente rifilato, pallide bruniture occasionali, qualche gora e restauro marginale, me nel complesso copia molto buona.

                     PRIMA EDIZIONE LATINA ILLUSTRATA CON LE FIGURE GRANDI del più celebre trattato di botanica del Cinquecento, considerata da Brunet come “la plus estimée” per la completezza del testo e per la bellezza delle illustrazioni. Prolifico autore, Mattioli è soprattutto conosciuto per le sue traduzioni e per i suoi commenti al De materia medica di Dioscoride (40-90 ca.), medico, farmacista e botanico greco. La prima traduzione in italiano fu pubblicata a Venezia nel 1544, e fu seguita a breve da una serie di nuove edizioni ampliate (1548, 1550, 1552) il cui successo spinse Mattioli a tradurre l’opera in latino nel 1554, edizione stampata anch’essa da Valgrisi che conteneva oltre cinquecento piccole xilografie disegnate da Giorgio Liberale. In seguito, il Liberale disegnò una nuova serie di illustrazioni più grandi, con la collaborazione di Wolfgang Meyerpeck e pubblicate per la prima volta nell’edizione in boemo del 1562 e in quella tedesca del 1563. “Successivamente le preziose matrici in legno giunsero a Venezia nella bottega del Valgrisi, che se ne servì per la presente edizione, per la quale fu appositamente intagliato un nuovo ritratto dell’autore in medaglione. Il nome dei due artisti compare nella dedica all’imperatore Massimiliano II […] I Commentarii di Mattioli, con oltre sessanta edizioni in italiano, latino, ceco, francese e tedesco, furono sicuramente il più popolare e diffuso erbario della seconda metà del Cinquecento. Grazie alle aggiunte da lui apportate al testo greco (che egli conobbe nella traduzione latina di Jean Ruel), all’identificazione di molte piante elencate da Dioscoride e alla descrizione di nuove specie da lui scoperte durante i suoi viaggi o segnalategli dai suoi numerosi corrispondenti, Mattioli rimase per oltre cinquant’anni l’indiscussa autorità europea in materia.” (Govi, I classici che hanno fatto l’Italia, Regnani 2010, n. 112). Mortimer, French 16th. Century Books, n. 295.

 

Stima   € 2.500 / 3.000
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41

(Botanica – Pisa) TILLI, Michelangelo. Catalogus plantarum horti Pisani. Florentiae, typis Regiae Celsitudinis apud Tartinium & Franchium, 1723.

In folio (330 x 224 mm). xii [ii] 187 [1] pp. Frontespizio in rosso e nero con bella vignetta calcografica, 53 tavole calcografiche, di cui un  ritratto dell’autore inciso da T. van Cruysse su disegno di T. Redi, due prospetti dell’orto botanico ripiegati e 50 tavole botaniche a piena pagina. Pergamena coeva con titolo manoscritto al dorso, tagli spruzzati d’azzurro. Alcune tavole un po’ brunite e quattro hanno margini più corti, in barbe. Per il resto copia molto buona.

                     Prima ed unica edizione di questa splendida opera dedicata all’Orto Botanico di Pisa da Michelangelo Tilli (1655-1740), che ne fu direttore a partire dal 1685. Docente universitario e naturalista, Tilli viaggiò a lungo soprattutto in Oriente ed in Africa per procurarsi campioni vegetali e flora esotica al fine di studiarne caratteristiche e modalità di coltivazione. Fu tra i primi in Italia ad utilizzare le serre, rendendo possibili la coltivazione di ananas, caffè e altre piante provenienti da paesi esotici. L’opera registra in ordine alfabetico circa 5.000 piante ed è magnificamente illustrata.

                                                                          

                                                                          

Stima   € 1.800 / 2.400
27
Stima   € 300 / 350
Aggiudicazione  Registrazione
35

(Caccia – Illustrati 600) RAIMONDI, Eugenio. Le caccie delle fiere armate, e disarmate, et de gl’animali quadrupedi, volatili, & acquatici. In Brescia, per Bartolomeo Fontana, 1621.

In 8vo (152 x 108 mm). [xvi] 410 [4] pp. [7] illustrazioni xilografiche a piena pagina, [8] illustrazioni calcografiche, di cui 7 ripiegate e una a piena pagina, [20] disegni di uccelli ed un bifolio manoscritto con altri due disegni. Testo in corsivo. Mezzo vitellino settecentesco, piatti marmorizzati, dorso liscio con titoli e filetti dorati, tagli spruzzati. Legatura sciupata, alcuno fascicoli protrusi, frontespizio e un paio di altre carte con margine superiore corto, un impercettibile forellino di tarlo e qualche altra traccia del tempo.

            RARA PRIMA EDIZIONE di questo importante trattato dedicato alla caccia, profusamente illustrato. Il presente esemplare è ulteriormente arricchito da una serie di disegni originali firmati da un certo Joannes Petrus Sonzonius, di cui 20 raffigurano uccelli, mentre il bifolio manoscritto contiene stralcio del testo “Dell’arte dello strucciero con il modo di conoscere quali siano i buoni falconi, di quante sorti,, quali migliori, … e come si devono fare governare, medicare et adoprare” (presumibilmente desunto da Dell’arte del strucciero con il modo di conoscere, e medicare falconi, astori, e sparavieri, e tutti gli uccelli di rapina. Adornato con le sue figure. Del sig. Francesco Carcano nobile di Vicenza, Milano, Filippo Ghisolfi, 1645), illustrato con disegno delle infermità che possono affliggere gli uccelli rapaci e degli strumenti “appropriati a dar foco alli uccelli di rapina” e descrizione dell’uso di tali strumenti. Le illustrazioni xilografiche hanno didascalie anticamente manoscritte “caccia del cervo”, “del cinghiale”, “dell’orso”, “dei tordi”, “dei piccioni selvaggi”, “cani da caccia”, “caccia con i falchi”. Le tavole calcografiche ripiegate illustrano “statura e bellezza del cervo”, “caccia del cinghiale con il schiopo”, “caccia del lepre”, “caccia dei cinghiali e dei cervi”, “caccia del leone”, e inoltre due incisioni con pesci, anguille, testuggini, pesce palla, ecc. Affascinante esemplare.

 

Stima   € 600 / 800
Aggiudicazione  Registrazione
38
Stima   € 600 / 800
Aggiudicazione  Registrazione
17

(Conciliabolo di Pisa) FERRERIO, Zaccaria. Promotiones et progressus sacrosancti pisani co[n]cilii moderni indicti & i[n]cohati anno d[omi]ni M.D.XI. Co[n]stitutio[n]es sacrosancti co[n]sta[n]tie[n]sis co[n]cilii de te[m]pore & modo celebrandi concilii generalis sessione xxxix. promulgata [Milano, Gottardo da Ponte, 1512].

In 8vo piccolo (140 x 91 mm). [105] carte. Segnatura: a-n8 o2. Assente la prima carta. Grandi iniziali xilografiche. Pergamena moderna in stile, tagli rossi. Arrossature all’angolo inferiore dei primi fascicoli, antica nota manoscritta, relativa al teologo umanista francese Gentian Hervetius, al termine del volume.

            Raro post incunabolo sul Concilio (o “Conciliabolo”, come è passato alla storia, in quanto non legittimo) di Pisa convocato da Luigi XII di Francia per spodestare papa Giulio II, con cui il re si era scontrato per motivi politici. Indetto il 16 maggio 1511, il Concilio si aprì a Pisa nel novembre 1511 alla presenza di cardinali ostili a Giulio II (tra cui Bernardino López de Carvajal, Federico Sanseverino, Guillaume Briçonnet e René de Prie) ed altri vari prelati. Dopo tre sessioni, il Concilio fu trasferito a Milano, poi ad Asti e, nel giugno 1512, a Lione, dove venne sciolto senza aver ottenuto nessun risultato. Papa Giulio II reagì scomunicando i cardinali ribelli e convocando il Concilio Lateranense V, che condannava severamente il “Conciliabolo” di Pisa. Queste Promotiones, stampate anche in un in-folio di [44] carte, sono il resoconto completo degli Atti del Concilio.
Stima   € 1.000 / 1.200
52

(Costumi – Illustrati 800) BRIDGENS, Richard. Sketches illustrative of the manners and costumes of France, Switzerland, and Italy. London, Baldwin, Cradock and Joy, Hatchard and son, 1821.

In folio (313 x 237 mm). Frontespizio calcografico colorato a amano, [ii] iv [ii] pp. [44] carte di testo interfoliate con [49] tavole calcografiche, di cui l’ultima più volte ripiegata, tutte finemente colorate a mano. Mezzo marocchino fulvo con angoli, piatti marmorizzati, dorso con nervi e tassello dorato; in barbe. Qualche pallida fioritura occasionale, un paio di tavole leggermente gualcite, per il resto copia molto buona.

                     Bella copia in barbe, completa delle sue 50 tavole calcografiche in fine coloritura coeva, di questa incantevole raccolta di costumi e mestieri. Si va dalle venditrici parigine di limonata e fiori, al pellegrino con uno scialle di conchiglie, dalle donne di Dieppe, Torino, Vercelli, Lodi, Lerici, Pisa, Castellana, Roma, Tivoli, Napoli, ai mestieri romani (macellaio, suonatori di strada, scrittore di lettere, pifferai, archeologi) e agli ornamenti per buoi e muli Sono inclusi mezzi di trasporto (vetturino, carro da fieno, carro da vino, ecc.), pubbliche esecuzioni, guardie papali, il carnevale romano, processioni, sei tavole con 33 copricapi e acconciature, e tre tavole che illustrano gesti tipicamente italiani: “Badate!”, “Troppo tardi”, “Non è possibile”, “Cattivo!!!”.  

                                                                          

                                                                          

Stima   € 400 / 600
Aggiudicazione  Registrazione
112

(Edizioni di pregio – Illustrati 800) REDON, Odilon – PICARD, Edmond. Le juré. Monodrame en cinq actes. Sept interprétations originales par Odilon Redon et deux portraits. Bruxelles, Veuve Monnom, 1887.

In 4to (280 x 225 mm). [viii] xlvii [i] 133 [8] pp. 7 litografie originali su Japon e 2 ritratti calcografici, il primo un autoritratto di Redon, il secondo un  ritratto di Edmond Picard eseguito da Théo Van Rysselberghe. Tutte le tavole sono protette da veline con didascalia. Testo stampato in gotico marrone. Legatura editoriale eseguita da L. Claessens (piccola etichetta al contropiatto) in piena pergamena rigida decorata in oro; piatti con fleuron centrale, doppia cornice di filetti e fregi accantonati (piccola bilancia); lo stesso motivo ripetuto al dorso, che è liscio, con tassello in marocchino rosso scuro. Trascurabili tracce del tempo.

                     N. 71 di una tiratura di soli 100 esemplari su Hollande van Gelder, il presente stampato per Monsieur Alex. Vanderborght. L’opera fu letta in pubblico il 19 febbraio 1887, con i disegni di Redon esposti su cavalletti. Picard considerava il contributo grafico dell’artista una “superba interpretazione” del suo dramma.

                                                                          

                                                                          

Stima   € 4.000 / 6.000
Aggiudicazione  Registrazione
111

(Edizioni di pregio – Illustrati 900) REDON, Odilon – FLAUBERT, Gustave. La Tentation de Saint Antoine. Illustrations d’Odilon Redon. Éditions Ambroise Vollard, 1933.

In folio (452 x 342 mm). [iv] 205 [15] pp. Frontespizio con vignetta xilografica, 14 testatine e finalini xilografici, 22 litografie originali stampate su carta Chine applicata e raccolte in cartellina posta al termine del volume. Fogli sciolti in barbe entro chemise che riproduce al piatto anteriore il frontespizio del libro. Chemise in mezza tela con piatti marmorizzati e tassello dorato al dorso, custodia rivestita in tela.

                     N. 131 di 145 esemplari su vélin d’Arches. Tiratura totale: 220 copie. Incisioni su legno di Georges Aubert. Redon realizzò tre serie di illustrazioni per questa opera di Flaubert. La prima fu commissionata da Edmond Deman e pubblicata nel 1888; la seconda apparve nel 1889; la terza fu commissionata da Ambroise Vollard, che la pubblicò nel 1896 in un’edizione limitata a 50 esemplari e poi progettò di utilizzarla nuovamente nel 1933 per illustrare un testo le cui xilografie erano state incise nel 1910. Tuttavia, nonostante la data al frontespizio, il libro vide la luce solo dopo la morte di Vollard nel 1939 (cfr. From Manet to Hockney 13). Il romanzo breve di Flaubert narra le varie seduzione demoniache che tentano via via l’eremita Antonio, salvato infine dall’apparizione del volto di Cristo nel disco del sole sorgente – mirabilmente raffigurato da Redon in una delle sue più famose immagini. “In un cielo d’un nero eterno e profondo, esseri liquidi e fosforescenti, vescichette e bacilli, corpuscoli cerchiati di peduncoli, capsule disseminate di ciglia, glandule acquose e pelose volano senz’ali e s’intrecciano nei nastri delle trichine e delle tenie; pare che tutta la fauna dei vermi filiformi, tutta la popolazione dei parassiti formicolino nella notte di questa tavola in cui improvvisamente appare la faccia umana, incompiuta, vibrante all’estremità di quelle viventi spire o immersa come un nocciolo nella gelatina animata dei protoplasmi. Invero, Redon ha dovuto ricorrere agli antichi concetti, unire l’orrore del volto umano alle schifose spire dei bruchi per creare nuovamente il mostro”. E il mostro s’illumina in “un nero impenetrabile, sordo, vellutato come il nero del pipistrello”. (cit. in Corrado Mingardi, Allô Paris. Il libro d’artista da Manet a Picasso nella collezione Corrado Mingardi, Skira 2008, p. 76).

                                                                          

                                                                          

Stima   € 5.000 / 7.000
113

(Edizioni di pregio – Illustrati 900) SCHMIED, François-Louis – GOETHE, Johann Wolf von. Faust. Paris, Ch. Henchoz, 1938.

In folio (350 x 245 mm). [iv] 201 [11] pp. Frontespizio in rosso e nero con marca tipografica, testo impresso in rosso e nero. 66 xilografie a colori nel testo, di cui 20 a piena pagina, 24 testatine e 22 finalini. Fogli sciolti entro brossura con vignetta impressa a secco, chemise e custodia cartonate bordeaux, tassello al dorso della chemise. Ex libris si Maurice J. Lachard e di Chatherine Ruchoux. Tracce d’uso a chemise e custodia, per il resto ottimo.

                     N. 64 di sole 100 copie su vélin, FIRMATA da SCHMIED, che iniziò a lavorare all’opera nel 1929, sotto il patrocinio di un gruppo di bibliofili presieduti da Louis Barthou. Le prime composizioni furono esposte al Pavillon de Marsan nel 1932. Tuttavia, a causa di una serie di imprevisti, esse non poterono essere incise su legno che a partire dal 1936, su richiesta dell’editore Charles Hanchoz. L’opera fu incisa, composta tipograficamente e stampata da Théo Schmied, sotto la direzione del padre François-Louis. Carteret IV 188 definisce il libro “uno degli ultimi capolavori del grande Schmied”.

                                                                          

                                                                          

Stima   € 1.000 / 1.200
Aggiudicazione  Registrazione
115
Stima   € 1.000 / 1.500
Aggiudicazione  Registrazione
63

(Edizioni di pregio  Illustrati 800) MANET, É  COROT, Jean Baptiste       

MILLET, Jean-Franç et al. Sonnets et Eaux-fortes. Paris, Alphonse Lemerre 

Editeur., 1869.                                                           

In 4to (360 x 260 mm). [3] carte, seguite da [42] carte interfoliate a [42]

tavole, e da [2] carte finali. Frontespizio in rosso e nero con un disegno

di E. Renard inciso su legno da A. Prunaire. Fregi floreali in nero alla  

testa e al piede di ogni sonetto, il cui testo è in corsivo. Legatura in  

mezzo marocchino rosso con angoli, piatti e sguardie marmorizzati, titolo 

in oro al dorso, taglio superiore dorato. Qualche tavola ha come duso     

trasferito un po dinchiostro alla pagina a fronte, legatura abrasa lungo i

bordi, per il resto buon esemplare in barbe.                              

   Celebre livre de peintre, il primo nel suo genere, con testi dei       

maggiori poeti dellepoca illustrati da tavole allacquaforte dei più grandi

artisti francesi del XIX secolo, selezionati dal critico darte Philippe   

Burty. Tiratura limitata a 35 esemplari. Lopera raccoglie 41 calcografie  

originali (di Manet, Bracquemond, Corot, Daubigny, Doré Géô Jongkind,     

Lalanne, Millet, Nanteuil, etc.) e unacquaforte da un disegno originale di

Victor Hugo, che illustrano 42 sonetti (di Banville, France, Gautier,     

Heredia, Leconte de Lisle, Sainte-Beuve, Verlaine, etc.) Il libro è       

ricercato soprattutto per lacquatinta di Manet, che illustra il sonetto   

Fleur exotique di Armand Renaud, per le tavole di Corot e di Millet, ma   

anche per molte altre superbe incisioni.                                  

Stima   € 2.500 / 3.500
Aggiudicazione  Registrazione
67
Stima   € 400 / 500
Aggiudicazione  Registrazione
1 - 30  di 122