DAL RINASCIMENTO AL PRIMO 900. PERCORSO ATTRAVERSO CINQUE SECOLI DI PITTURA

2 FEBBRAIO 2021
Asta, 1013
52

Francesco Hayez

Stima
€ 15.000 / 20.000
Aggiudicazione  Registrazione

Francesco Hayez

(Venezia 1791 - Milano 1882)

ODALISCA

olio su tela, cm 60x52

 

ODALISQUE

oil on canvas, 60x52 cm

 

L'opera è corredata da expertise del professor Fernando Mazzocca.

 

Una giovane, dallo sguardo intento ad osservare, con espressione assorta, qualcosa fuori campo, nuda nella parte superiore del corpo, è ritratta all'aperto, con il gomito sinistro appoggiato a una roccia, in un ambiente naturale tra alberi, fronde e un cielo azzurro abilmente accennati sulla tela in una ricerca pittorica compiuta dal vero. Il soggetto femminile, coperto nelle intime nudità da un tessuto bianco di cui si intravede solo una parte alla base del quadro, porta la mano al mento, accentuando, con questa posa, l’aspetto di meditazione che rimanda ai soggetti biblici di Rebecca e Ruth, tra i temi prediletti dall’autore del dipinto, Francesco Hayez.

Il celebre artista, veneziano di nascita, ma milanese di adozione, nel corso della sua lunga e fiorente carriera ha saputo incarnare meglio di qualunque altro suo collega gli ideali primari della pittura romantica, a partire dal noto Pietro Rossi, apparso alla mostra indetta dall'Accademia di Brera nel 1820. La scelta di dedicarsi a un soggetto storico-medievale, realizzato con degli accorgimenti cromatici idonei a rafforzare il coinvolgimento emotivo riguardo la drammaticità della scena raffigurata, suscitò all'epoca un certo scalpore che di certo non frenò il giovane pittore.

Tra i vari temi trattati nella ricca e felice produzione artistica di Hayez, c'è quello delle odalische, che costituisce il filone principale del suo repertorio orientalista. La lunga serie di odalische, iniziata nel 1838, si interrompe dopo il 1839 per essere ripresa tra il 1860 e il 1867, quando il pittore, libero dall'insegnamento in accademia e da impegni istituzionali, si dedica con maggior scioltezza al nudo femminile studiato anche dal vero. Un tema, questo, inizialmente ispirato dalla Grande Odalisca di Jean-Auguste-Dominique Ingres, dipinta a Roma nel 1814, e sviluppatosi nel corso degli anni da Hayez ritraendo sensuali giovani donne spesso effigiate in interni. E' il caso di due tele di fine anni Sessanta appartenenti alle collezioni dell'Accademia di Brera, Odalisca che legge e la coeva Odalisca nel sonno, la grande tela presentata a Brera nel 1867 e descritta da Camillo Boito sul "Politecnico" di quell’anno come un soggetto dal "casto e misurato disegno" in cui si apprezza, rispetto a quello trattato da Ingres, una maggior vivacità nelle scelte cromatiche del cuscino di stoffa gialla, del drappo azzurro e del turbante violaceo.

L'Odalisca qui presentata, mostra delle analogie significative con Odalisca nel sonno, a partire dalle sembianze della modella, i capelli celati sotto un turbante colorato, il busto nudo, lo sguardo volutamente non rivolto verso lo spettatore, il profilo del corpo dalle carni chiare e morbide che ben delimita il contorno con lo sfondo. Da apprezzare, la realizzazione del turbante che mostra l'abilità pittorica nella resa del tessuto e nella definizione plastica delle pieghe della stoffa. Grazie alla posizione della testa, inclinata in avanti, il copricapo, dipinto con cromie calde e discrete, si colloca in primissimo piano, quasi in un voluto gioco di contrasti con le zone suadenti occupate dal corpo nudo.

 

E.S.