DAL RINASCIMENTO AL PRIMO 900. PERCORSO ATTRAVERSO CINQUE SECOLI DI PITTURA

2 FEBBRAIO 2021
Asta, 1013
63

Carlo Follini

Stima
€ 8.000 / 15.000
Aggiudicazione  Registrazione

Carlo Follini

(Domodossola 1848 - Pegli 1938)

VEDUTA DELLA LAGUNA DI VENEZIA

olio su tela, cm 118x199

firmato e datato "1889" in basso a sinistra

 

VIEW OF THE VENETIAN LAGOON

oil on canvas, 118x199 cm

signed and dated "1889" lower left

 

A ventiquattro anni Carlo Follini, originario di Domodossola, si avvicina da autodidatta alla pittura di paese, passando ben presto dal dilettantismo a studi più metodici grazie alla frequentazione dell'Accademia Albertina di Torino e all'incontro con Antonio Fontanesi, suo insegnante alla scuola di paesaggio. Assiduo espositore alle principali mostre italiane e a importanti rassegne straniere, nel 1887 partecipa con dieci dipinti all'Esposizione Nazionale tenutasi a Venezia, città a cui vuole rendere omaggio due anni dopo con questa grande veduta sviluppata con il suo caratteristico linguaggio di immediata lettura.

Nell'ampio scorcio della laguna veneziana che va dalla chiesa della Salute ai moli vicini all'Arsenale passando per San Marco e la riva degli Schiavoni, Follini lascia il primo piano a una serie di imbarcazioni a vela che solcano il mare e a un intreccio di sartie che tagliano la tela in verticale. Al cielo grumoso e quasi omogeneo nelle tinte, fa da contrasto l'andatura liscia e costante dell'acqua lagunare, particolarmente quieta e raffigurata in obliquo in modo da invitare il nostro occhio a spingersi oltre le barche e ad arrivare fino allo sfondo in cui si intravedono le note architetture che hanno reso Venezia celebre in tutto il mondo.

Il dipinto si colloca nel periodo di felice produzione di marine realizzate in particolare a Nizza, Chiavari e a Viareggio, durante il quale Follini sceglie di non sottrarsi nel cimentarsi con un soggetto tanto caro a diversi pittori, veneti e non, a partire da Guglielmo Ciardi felicemente realizzato con l'utilizzo di pigmenti caldi e avvolgenti.

 

E.S.